Giuseppe Sottile

Il ritorno del guerrigliero

Ricordate quando il sindaco di Palermo attaccava la Dc, Sciascia e il giudice Falcone? Quei tempi sono tornati

Intanto Leoluca Orlando
si intesta una leadership

Ci aveva provato Gianfranco Miccichè, leader di Forza Italia e presidente dell’Ars: mentre il truce Salvini bloccava la nave Diciotti al porto di Catania lui è andato lì a manifestare solidarietà e a dare conforto agli immigrati. Ci aveva provato, balbettando, pure il Pd con le sue fazioni e le sue lacerazioni. E ci aveva provato, manco a dirlo, persino il governatore Nello Musumeci, sempre più smarrito nel labirinto di una maggioranza priva di numeri e di respiro. Alla fine è saltato fuori, con uno scatto felino, Leoluca Orlando e ha impugnato lui la bandiera dell’opposizione al governo gialloverde. Oggi il sindaco di Palermo è sulle prime pagine dei giornali e vive un momento di popolarità ribalda e ghibellina. Durerà? Rinfacciategli pure i cumuli di monnezza ma prendete atto che..

Il buio su Palermo
Signore, aiutaci tu

Ma in che città viviamo? I bravi cronisti del Giornale di Sicilia hanno rivelato in un reportage che molte strade di Palermo, particolarmente nelle borgate, sono al buio: un rischio per uomini e cose, una pacchia per ladri e scippatori. Messo di fronte al disastro, il responsabile dell’azienda elettrica ha detto che per raddrizzare le gambe al cane servono investimenti per 100 milioni di euro. Ma il Comune non sa dove sbattere la testa: i bilanci sono una giungla impenetrabile, In cassa non c’è una lira. Servono 100 milioni per l’illuminazione, servono altri 50 milioni per portare a livelli di decenza la raccolta dei rifiuti, servono somme altrettanto sostanziose per risuscitare l’Amat e il trasporto urbano. “La vita delle città non l’ha creata Dio”, ricorda Caldwell ne La via del..

I bulli all’assalto
del sottogoverno

A Lord Byron, che oltre a essere un bel tenebroso aveva pure i suoi tormenti romantici, bastava recarsi alle fonti di Clitumno per ottenere quella che lui amava chiamare “the suspension of disgust”. Ma noi che non abbiamo alcuna fonte a cui ispirarci come potremo mai allontanare il disgusto che ci procurano i miserabili giochi della politica attorno agli incarichi di sottogoverno? A metà ottobre il bullo di Palazzo d'Orleans sbaraccò la presidenza dell’Esa, ente di sviluppo agricolo. Ma il successore non è stato ancora nominato e l’ente è allo sbando. L’altro ieri l’assessore Pappalardo, meglio conosciuto come il gaga del Turismo, ha licenziato in tronco Giorgio Pace, sovrintendente dell’Orchestra sinfonica siciliana. Ma la nomina del successore non è dietro l’angolo. Forse bisognerà preparare un bando. O forse no. Intanto,..

Sull’orchestra i capricci
del destino e del potere

Quale furia ha spinto l’assessore Sandro Pappalardo, meglio noto come il gaga del turismo, a defenestrare su due piedi il sovrintendente dell’Orchestra sinfonica? Giorgio Pace non si poteva certo definire un “débauché de esprit”, ma era senza dubbio un professionista, al quale andrebbe anche riconosciuto il merito di avere risanato i bilanci dell’ente, devastati dalla precedente gestione. Prima di Pace, l’Orchestra sinfonica era stata governata – un po’ troppo allegramente – da Ester Bonafede che, per un capriccio del destino, ora è tornata prepotentemente in campo e non vede l’ora di riconquistare la poltrona perduta tre anni fa. Dicono che il ritorno della Bonafede sia l’obolo che Musumeci si è impegnato a pagare ai Popolari di Saverio Romano. Pacta sunt servanda, dicevano i latini. Ma ancora non sapevano i guasti..

Serve un miracolo
di fede e teatro

Chi ci libererà da questa oppressione metropolitana? Chi ci salverà dallo sconcio di una monnezza che invade e ammorba i quartieri di Palermo, che immiserisce le periferie, che oltraggia i turisti, che offende i cittadini che con onestà e senso civico pagano la Tari? Sono due anni che il sindaco Leoluca Orlando ci gira attorno senza convinzione, preso com’è dalla sua rovente e imperiosa passione per il Teatro Massimo. E’ da un anno che il governatore Musumeci tenta di irreggimentare il servizio di raccolta entro un perimetro di decenza. Ma non ce la fa. Forse non ce la farebbe nemmeno Santa Rosalia, che pure ci ha salvato dalla peste e dal terremoto. Non resta che una speranza. Vedrete che prima o poi un Santo Sconosciuto scavalcherà la Santuzza e avvolgerà..

Tutte le strade dell’arte
portano a Palermo

Certi intellettuali sono di una generosità straordinaria. Prendi l’intervista rilasciata a Repubblica da Achille Bonito Oliva, “critico d’arte, saggista, poeta”. Leggi il suo omaggio alla cultura di Palermo e pensi che sia un riconoscimento a coloro che si sbracciano per rendere questa città meno brutta e più confortevole. Poi leggi il suo inno alla creazione e hai la tentazione di accostarlo al Do Maggiore con cui Haydn rende in musica la meraviglia del Fiat Lux. Ma se scorri fino in fondo la paginata scopri che quella celeste nota non è dedicata alla creatività degli artisti bensì al sindaco Leoluca Orlando. Per il quale Bonito Oliva ha in serbo, manco a dirlo, una proposta sostanziosa: un mega progetto da chiamare “L’Isola ritrovata”, con cinque stazioni sparse in tutta la Sicilia. Se..

Palermo, Orlando
e la gioia dei sagrestani

Quando leggete i loro pensamenti su giornali, chiamateli pure intellettuali. Stanno tutti lì, devoti e zelanti, come chierichetti lungo il cammino di Santiago di Compostela; e come pellegrini recitano le lodi del sindaco Leoluca Orlando, che i loro occhi di fervido amore vedono come un esempio di cultura e saggia amministrazione. Gli attribuiscono il miracolo di avere portato Palermo all’ottantasettesimo posto nella classifica del Sole24ore sulla vivibilità delle città italiane: dieci punti più in su rispetto al nerofondo in cui era precipitata l’anno scorso. Genuflessi e salivosi come sagrestani sostengono che, grazie a lui, Palermo ha ritrovato il suo Rinascimento. Pensate che cosa succederà l’anno prossimo se dall’ottantasettesimo si passerà all’ottantunesimo. Lo metteranno sul carro di Santa Rosalia e lo porteranno in processione dalla Vucciria a Ballarò.

I grillini e lo scandalo
nascosto dell’Ircac

C’è dove non vedono e c’è dove stravedono questi deputati grillini che affollano come mosche cieche i corridoi di Palazzo dei Normanni. Luigi Sunseri, componente della commissione Bilancio dell’Ars, ha puntato il dito contro il bullo che da Palazzo d’Orleans governa i conti economici della Regione. Gli rimprovera di avere acquistato per tre milioni e al buio, senza cioè una certificata valutazione, i beni immobili dell’Istituto regionale del vino e dell’olio. Ma Sunseri avrebbe anche potuto chiedere al bullo se la giunta di governo ha avuto per caso notizia del buco di cinquanta milioni scoperto dai revisori dei conti nel pozzo nero dell’Ircac; e se la fusione con la Crias non sia stata inventata proprio per annacquare lo scandalo. Meglio rassegnarsi, comunque. Dai grillini non si può pretendere molto: il..

Uomini e boiardi
della cultura siciliana

Quale sarà il futuro del teatro Biondo? L’unica certezza è che il direttore Roberto Alajmo è scaduto e che la nomina del successore è appesa ai capricci del sindaco Orlando e di Gianni Puglisi, un guru del sottogoverno che da trent’anni sta lì a giocare con le carte ombrose che il potere gli ha messo inopinatamente nelle mani. La Regione potrebbe avere un peso, ma il sonnacchioso Musumeci non sa che pesce pigliare e il Biondo va, come barca alla deriva. Stessa sorte per l’Orchestra sinfonica siciliana. Il consiglio di amministrazione è stato sbaraccato ma il nuovo il nuovo non arriva. L’assessore Sandro Pappalardo, meglio conosciuto come il gaga del Turismo, ha inviato un commissario che finora ha solo deciso di concedere una proroga al sovrintendente prima di defenestrarlo in..

Gerenza

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