La Sicilia è ancora senza un assessore ai Beni Culturali. Da circa dieci mesi il presidente della Regione Nello Musumeci tiene per sé l’interim. Qualcosa dovrebbe sbloccarsi nel prossimo marzo, nel primo anniversario della morte di Sebastiano Tusa. Fu proprio Musumeci, durante il rientro in Italia delle spoglie dell’archeologo, che aveva annunciato la nomina del nuovo assessore proprio in occasione della ricorrenza. In verità il governatore aveva già provato a imporre il nome di Rosalba Panvini, attuale soprintendente di Catania, ma il resto della maggioranza s’è messa di traverso. E di recente avrebbe proposto l’incarico alla Lega, appena entrata all’Ars, che però ha detto ‘no’. Mentre la nomination di Patrizia Li Vigni, vedova dello stesso Tusa, è venuta meno con la sua nomina alla Sovrintendenza del Mare. Il profilo richiesto potrebbe essere quello di un “tecnico”, e non per forza di un siciliano. L’assessorato ai Beni culturali, in avvio di legislatura, era retto dal critico d’arte Vittorio Sgarbi, che si è dimesso dopo la sua elezione a Montecitorio. Lo stesso Sgarbi, nelle scorse settimane, ha consigliato un possibile lotto di nomi: ne fanno parte Gianni Puglisi e Alain Elkann.