La Finanziaria entra nel suo decimo mese di gestazione. Torna in aula, dopo la lunga pausa estiva, il “maxi collegato” del governo. Una manovra da cinquanta articoli e 29 milioni, che raccoglie i “desiderata” dei deputati regionali e che nell’arco delle ultime settimane di vacanza, il presidente dell’Assemblea Gianfranco Miccichè e il presidente della Commissione Bilancio, Riccardo Savona, hanno cercato di smussare in tutti i modi, accantonando le norme più inutili. La sessione di Bilancio è iniziata lo scorso gennaio con l’approvazione della Legge di Stabilità, poi l’Aula ha approvato a inizio estate il “collegato” generale, un nuovo Ddl per sbloccare i concorsi, ma si è impantanata di fronte agli ultimi quattro collegatini che così sono stati riassunti in un testo unico. Di cui fanno parte una serie di interventi, soprattutto nell’ambito della cultura, con contributi da 50 a 200 mila euro: dal Museo del vino e del Nero d’Avola alla Rete dei castelli federiciani, dall’università Kore al Teatro Bellini di Catania. C’è un ampio capitolo dedicato anche alle associazioni, mentre vedrà la luce la Fondazione Tusa (164 milioni l’anno per tre anni), che servirà a mantenere viva la memoria dell’ex assessore ai Beni culturali, scomparso a marzo in un incidente aereo.