Il nuovo buco da 400 milioni di euro accertato dalla Ragioneria generale a cavallo di Ferragosto – che spinge il disavanzo complessivo a 7,3 miliardi – è stato generato da quella che Gaetano Armao, vice-governatore e assessore all’Economia, ha definito l’operazione-verità sui conti. Che ha permesso di riportare alla luce una serie di errori che si riferiscono all’ultimo trentennio, ma soprattutto si rivelerà utile per uscire indenni dal giudizio di parifica della Corte dei Conti atteso per l’autunno: “Dalla complessa attività di ricognizione contabile svolta dalla Ragioneria generale sulle rubriche dei diversi dipartimenti regionali – si legge in una nota dell’assessorato all’Economia – sono emerse registrazioni inappropriate in un primo tempo computabili in oltre 2,7 miliardi di euro, in gran parte risalenti ai primi anni ’90, poi ridottesi, con la collaborazione degli uffici che hanno definito le riconciliazioni contabili, a circa 400 milioni di euro e questi ultimi in gran parte riconducibili a fondi vincolati riguardanti l’Assessorato alla sanità, oggi Salute”. “In esito a tale complessa attività della Ragioneria, peraltro completata in breve termine” sui nota che “il disavanzo delle quote libere è pari a circa 7,3 miliardi di euro e quindi maggiore di circa 400 milioni di euro rispetto alla quantificazione precedente (circa 6,9 miliardi di euro). Importo per il quale si dovrà procedere, se confermato in sede di parifica, al ripianamento nelle forme di legge, conclude la nota”. Il ripianamento, in soldoni, significa tagli. Ma dove sta la novità?