Lega piglia niente. Anatomia
di un partito sotto botta

“Per cancellare la riforma Fornero servirebbero enormi risorse”. È lo stratega delle pensioni della Lega, il sottosegretario Claudio Durigon, a certificare che l’ennesima promessa elettorale della Lega è stata scritta sulle acque di un ruscello. “Con la riforma che faremo e con il peso via via minore delle pensioni retributive, anche quella legge morirà”, assicura in un’intervista a Repubblica, ma di cancellarla non se ne parla proprio. È lo specchio delle difficoltà di un partito e di un leader che hanno giovato della distribuzione del potere dopo la vittoria del centrodestra ma che non riescono a metterlo a frutto, quasi impotenti di fronte all’influenza di Giorgia Meloni sulle decisioni chiave. Continua su Huffington Post

Trumpiani d’Italia. Perché Meloni
è messa meglio di Conte e Salvini

Se tornerà alla Casa Bianca, per la pochezza degli avversari, Donald Trump si chiederà come prima cosa: “Dove eravamo rimasti?”. Ha molti conti in sospeso da regolare e ripartirà di lì; l’Italia non sarà certo tra i suoi pensieri più urgenti ma, senza dubbio, toccherà pure a noi; e quando verrà il nostro turno Trump vorrà sapere che fine hanno fatto le sue vecchie conoscenze, i vari personaggi con cui aveva avuto a che fare e chi sono i nuovi subentrati, valutandoli anzitutto per come si atteggiano o si sono atteggiati nei suoi confronti. Già: perché le relazioni ai livelli top che - uno s’immagina - dovrebbero ispirarsi alla ragion di Stato, passano spesso per sentimenti basic quali simpatie o antipatie, e l’ex presidente americano non fa eccezione, anzi. Oltre..

Europee. Perché l’amletica Schlein irrita le donne dem

Una pratica "tipicamente italiana". La querelle sulla candidatura dei leader dei partiti italiani alle Europee di giugno si accende a Roma - anche all'interno dei partiti stessi - e arriva fino a Bruxelles. Stando a quanto racconta LaPresse, un alto funzionario del Parlamento europeo osserva: "Fa parte della tradizione politica italiana, così come candidarsi in più collegi elettorali contemporaneamente. Non credo esista in altri Paesi e non ricordo altri casi". In Italia le attenzioni si concentrano sulla premier, Giorgia Meloni, e sulla segretaria del Pd, Elly Schlein. Mentre, però, la prima ha liquidato la questione dicendo che sta riflettendo - e pare curasi poco della rinuncia alla corsa degli alleati Matteo Salvini e Antonio Tajani - intorno alla possibile candidatura di Schlein si ricama parecchio. Dentro e fuori il partito,..

Sequestrato a casa di Sgarbi
il quadro attribuito a Manetti

I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio hanno sottoposto a sequestro probatorio, su attività delegata dalla Procura di Macerata, il quadro attribuito a Rutilio Manetti, Seicento senese, "La Cattura di San Pietro" nella disponibilità del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, indagato per riciclaggio di beni culturali. I militari hanno perquisito tre abitazioni del critico d'arte, che respinge ogni accusa e che ha consegnato spontaneamente il dipinto. Il sequestro è un atto dovuto per compiere tutti gli accertamenti sul quadro.

Pianti, minacce, offese: terrore Berlinguer a Mediaset

Ha cambiato colore al “Grande terrore”: da rosso a Bianca. Altri tre giorni ancora e Berlinguer giustizia Mediaset. I servizi che manda in video, dice sottovoce, “fanno pena”, una “schifezza”; minaccia l’addio, “me ne vado”, tanto, “che mi frega”. I suoi fuori onda sono stati diffusi da Striscia la notizia, di Antonio Ricci, il Solženicyn di Cologno Monzese, il nuovo arcipelago Italia, il Berlinguer gulag. Parrucchieri a un passo dalla pensione vengono dileggiati e piangono a causa sua, una classe di giornalisti, formata e lanciata dal direttore del TGcom 24, Paolo Liguori, viene trattata come fosse una squadra di imbecilli. Carlo Gorla, il numero di due di Mauro Crippa, il direttore dell’informazione Mediaset, l’Oppenheimer dell’esperimento Berlinguer, scacciato da lei come fosse un lavavetri ai semafori. L’otto gennaio, Berlinguer ha preso..

Patacca Larentia. Così l’antifascismo è propaganda putiniana

Quando la patacca italiana valica i confini, di solito raggiunge la sua giusta dimensione internazionale e si fa in qualche modo megapatacca. Patacca in mondo visione, per così dire. Dunque, a riprova del nostro straordinario talento pataccone, ecco che mercoledì alla televisione di stato russa hanno mandato in onda le immagini dei mentecatti neofascisti di Acca Larentia. Sicché Olga Skabeeva, propagandista e conduttrice TV soprannominata “la bambola di ferro” di Putin, ha commentato quel bosco di braccia tese che da circa quarant’anni si stende a Roma ogni 7 gennaio (erano in duemila nel 2017 col governo Gentiloni), spiegando che quanto accade oggi in Italia conferma la necessità di denazificare l’Europa. Vedete, ha detto Skabeeva al suo pubblico, Putin ha ragione: “Davanti ai nostri occhi l’Europa sta tornando alle sue radici..

Orgoglio palermitano. Violinista sale sul podio del Massimo

Era destino, sussurra tra sè Marta Pasquini tra i marmi del foyer del Teatro Massimo alla fine di una prova. Era destino, forse, che dopo tanti anni a suonare in giro per il mondo con il suo violino - anche nella sua città. Palermo - debuttasse proprio qui, dove è nata, come direttrice d'orchestra. Perché nonostante una brillante carriera da solista, Marta Pasquini non si è fermata e oltre all'archetto la sua curiosità l'ha spinta a prendere in mano anche la bacchetta. Il violino è stato la sua passione, sempre. Pianoforte e violino a soli quattro anni, poi la svolta a nove, al Conservatorio di Palermo, le quattro corde e l'archetto diventano il suo futuro, la sua vita. Dopo il diploma ancora gli studi di perfezionamento con grandi maestri come..

Il ringalluzzito Conte si gusta
l’oggi e si pregusta il domani

Anche se silenzi l’audio, lo capisci dal linguaggio del corpo, dalla mimica anche un po’ piaciona e compiaciuta di chi sta giocando come il famoso gatto col famoso topo. Se ascolti poi questa conferenza stampa di Giuseppe Conte, capisci anche quanto il gatto sia particolarmente ringalluzzito. Lasciamo stare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Analisi tecnica: il Pd lo rincorre sull’Ucraina, ma su quel terreno non intacca il suo monopolio del pacifismo senza se e senza ma contro “ogni carneficina”, Medio Oriente compreso, olé; su Matteo Renzi e Carlo Calenda, i “soldi” dell’uno e il “turbocapitalismo” dell’altro, le parole sono grillismo puro, olé; sulla questione morale, politica compromessa, lobby, aria da ruberie, “clima da restaurazione”, evoca le “monetine”, olé. E soprattutto sulla “truffa” delle candidature di Giorgia..

Mediaset. Pier Silvio diventa comunista per tutelare le reti

Per restare in vita stanno invertendo ruolo: Mediaset fa la televisione con l’eskimo, la Rai chiede la pubblicità di Mediaset. Il gruppo di Pier Silvio Berlusconi sta cambiando natura. Al Tg5 delle 20 si confezionano servizi mirati contro Repubblica, a Rete 4, Bianca Berlinguer va in onda senza pubblicità per consentire a Concita De Gregorio di parlare di antifascismo. Perché? Da due giorni, l’ex direttrice del Tg3, la figlia di Enrico, conduce il preserale di Rete 4 “Prima di domani”. Gli ascolti non la premiano (prima puntata 4,1 di share) ma i dirigenti Mediaset le hanno offerto un bonus. Per la prima volta nella storia del gruppo si è deciso di rinunciare a cinque minuti di pubblicità nell’ora nobile. E’ l’intervallo più prestigioso, dalle 20.56 alle 21.01. Un passaggio, uno..

Centrodestra a pezzi in Sardegna
Lollo: “FdI ha il suo candidato”

La contesa è tra Lega e Fratelli d'Italia. Il terreno di scontro è la Sardegna. Ma in realtà raggiunge tutte quelle Regioni chiamate al voto. Così il leghista Andrea Crippa alza i toni, il meloniano Francesco Lollobrigida lo gela e nella parte del mediatore si ritrova addirittura Matteo Salvini, convinto al pari di Antonio Tajani che, come in passato, un accordo politico sui candidati si troverà. La Lega, attraverso il numero due Andrea Crippa, aveva ribadito la necessità per il centrodestra di puntare sulla candidatura di Christian Solinas alla presidenza della Regione Sardegna. Il messaggio a Fratelli d'Italia è chiaro, non fare troppo la voce grossa, “ripercuotere la forza elettorale sulle scelte dei candidati presidenti è pericoloso”. Secondo Crippa sono necessarie “unità” e “continuità”, bisogna “confermare le squadre che hanno..

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