Che Sicilia troveremo tra sei mesi, quando questa immane tragedia sarà passata? Siamo di fronte a un vulcano in eruzione ed è difficile prevedere quali colate di lava travolgeranno paesi e campagne. E’ certo però che nessuno, soprattutto dalle nostre parti, ha provato finora a gettare uno sguardo oltre l’emergenza. Il presidente Musumeci e l’assessore Razza fanno di tutto per attrezzare i presidi ospedalieri. Ma poi? Da qui all’estate affioreranno le ferite più strazianti: vedremo le macerie del turismo, la disperazione degli stagionali, la decimazione dei precari, la disfatta degli autonomi. Basterà il patriottismo caramelloso, un canto dai balconi o lo sventolio del tricolore per dirci che tutto tornerà come prima? La Sicilia “di lava e di miele” è una bella immagine letteraria. La inventò Gesualdo Bufalino. Ma la realtà è un’altra cosa. Molto più crudele.