Povero Musumeci. Sta facendo di tutto per dirottare l’attenzione dei siciliani dai disastri del suo governo e, soprattutto, dal pasticciaccio brutto della sanità, quello che ha tagliato le ali a Ruggero Razza, il migliore dei suoi assessori. Pensate che, pur di riconquistare la perduta popolarità, ha rispolverato il lungo e ammuffito romanzo del Ponte sullo Stretto che, non a caso, ha ribattezzato Ulisse: non solo gli ha assegnato i colori arditi di un’epopea ma, agli increduli che lo ascoltavano, ha persino detto che la Regione, se necessario, andrà avanti da sola. Poi però è arrivato il bullo che, con una azzardata e amena intervista, ha rivendicato a se stesso e all’intera compagine di Palazzo d’Orleans il merito di “avere governato bene”. A quel punto le fatiche di Musumeci sono andate immediatamente in fumo. Accompagnate da una scrosciante e grassa risata.