Quello del politico italiano all’estero è un genere letterario grottesco, degno della migliore commedia, e consegnato negli ultimi anni, grazie alla faconda generosità del nuovo corso populista, a una prodigiosa fioritura di talento (a volte di genio) comico. Una cosa così spensierata, gratuita, in apparenza casuale, da sembrare inesauribile. Capita sempre infatti, a un certo punto, che questi tizi abituati a spararle grosse in Italia e a venire per questo premiati anche con posti di governo, sentano il bisogno urgente, viscerale, per non dire intestinale, di salpare al di là degli oceani. Insomma di volare oltre le Alpi. Solo che in Polonia un selfie con la Nutella non è precisamente uguale a un selfie con Putin. Ma tant’è. Continua sull’Huffington Post