Nello Musumeci deve sempre distinguersi. Così, non bastasse la richiesta (accordata dal ministro Speranza) di istituire la “zona rossa” su tutto il territorio regionale, decide di strafare come al solito. E vieta l’unica possibilità di visita a parenti e amici prevista dal Dpcm nazionale: una volta al giorno e per un massimo di due persone. In Sicilia non si potrà più fare neanche quella. Per le prossime due settimane – l’ordinanza scade il 31 gennaio – potremo vedere soltanto colleghi e conviventi. Si potrà uscire solo per lavoro, per motivi di salute o di necessità. Forse per fare sport in forma individuale (non c’è alcun accenno nell’ordinanza). Per quanto riguarda le lezioni scolastiche, saranno in presenza i servizi educativi per l’infanzia (asili nido), la scuola dell’infanzia, la primaria e il primo anno della scuola secondaria di primo grado, come prevede il Dpcm, mentre per le altre classi si continuerà con la didattica a distanza.

«Ho appena firmato l’ordinanza con la quale si recepisce il Dpcm e quindi la condivisione che il ministro Speranza ha voluto fare della nostra richiesta di istituire in tutta la Sicilia la zona rossa – ha detto Musumeci – I dati dei contagi sono allarmanti e purtroppo non c’è altra soluzione. Non si può giocare con la vita e la salute delle persone. Sul fronte scolastico torneranno a scuola i ragazzi delle elementari e della prima media. Per tutte le altre scuole di ogni ordine e grado varrà la didattica a distanza. Sono convinto che l’ordinanza senza le misure di vigilanza e senza le necessarie sanzioni rischia di essere inutile. Ecco perché rivolgo ancora una volta un appello ai prefetti e ai sindaci perché le forze dell’ordine e la polizia municipale possano essere mobilitate per questo tipo di attività».

Ecco le misure nel dettaglio:

MOBILITÀ

Divieto di entrata e di uscita dal territorio regionale, divieto di accesso e allontanamento dal proprio comune, salvo che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute. Divieto di circolare, a piedi o con qualsiasi mezzo pubblico e privato, all’interno del territorio comunale, ad eccezione di comprovate esigenze di lavoro, per l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità, per ragioni di natura sanitaria. Diversamente da quanto previsto dal Dpcm, sono vietati anche gli spostamenti, una volta al giorno, verso una sola abitazione privata nei limiti di due persone per fare visita ad amici e parenti. Vengono mantenuti i controlli per i passeggeri in arrivo nell’Isola (registrazione obbligatoria sul sito dedicato e tampone rapido).

ATTIVITÀ DIDATTICHE

In linea col Dpcm, svolgeranno attività didattica in presenza i servizi educativi per l’infanzia, la scuola dell’infanzia, la primaria e il primo anno della scuola secondaria di primo grado. Tutte le altre classi scolastiche e le Università continueranno con la didattica a distanza. Resta la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori e per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.

RISTORAZIONE

Sospese le attività di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie). Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio, nonché, fino alle 22, la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze dei locali.

ESERCIZI COMMERCIALI

Restano sospese tutte le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per la vendita di generi alimentari e di prima necessità. Aperti lavanderie, barbieri e parrucchieri, edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie.

Pd: Musumeci si dimetta da commissario Covid

“La Sicilia diventa ‘zona rossa’: è il fallimento del commissario Covid Nello Musumeci che con alcune recenti dichiarazioni ha provato ad anticipare la scelta del governo nazionale, nel goffo tentativo di ‘mettere le mani avanti per non cadere all’indietro’. Musumeci ha portato la Sicilia al lockdown: si dimetta da commissario Covid”. Lo dicono il capogruppo PD all’Ars Giuseppe Lupo ed i componenti della commissione Sanità Antonello Cracolici e Giuseppe Arancio.
“Invece di ascoltare le proposte del PD all’Ars, come quelle sull’esigenza di triplicare il numero di tamponi effettuati e di aumentare il numero dei mezzi pubblici di trasporto – proseguono Lupo, Cracolici ed Arancio – Musumeci ha fatto orecchie da mercante. E è bene ricordare che stiamo parlando dello stesso Musumeci che appena qualche settimana fa ha contestato la ‘zona arancione’, dimostrando di non avere il senso della tragica realtà che vive la Sicilia, soprattutto per la sua incapacità nel contrastare l’epidemia”.

Le regole nazionali della zona rossa

– E’ vietato ogni spostamento, anche all’interno del proprio Comune, in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute. Vietati gli spostamenti da una Regione all’altra e da un Comune all’altro.
– Chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7. L’asporto è consentito solo fino alle ore 18.00 per i bar e alle 22.00 per i ristoranti. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. Chiusura di tutti i negozi, fatta eccezione per supermercati, beni alimentari e di prima necessità. Restano aperte le edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri. Chiusi anche i centri estetici.
– Didattica a distanza per la scuola secondaria di secondo grado, per le classi di seconda e terza media. Restano aperti, quindi, solo asili e scuole dell’infanzia, le scuole elementari e la prima media, tranne che la Regione Siciliana non dovesse chiuderle con apposita ordinanza. Chiuse le università.
– Sono sospese tutte le competizioni sportive salvo quelle riconosciute di interesse nazionale dal Coni e Cip. Sospese le attività nei centri sportivi. Rimane consentito svolgere attività motoria nei pressi della propria abitazione e attività sportiva solo all’aperto in forma individuale. Sono chiusi musei e mostre. Chiusi anche teatri, cinema, palestre, attività di sale giochi, sale scommesse, bingo, anche nei bar e nelle tabaccherie.
– Per i mezzi di trasporto pubblico è consentito il riempimento solo fino al 50%, fatta eccezione per i mezzi di trasporto scolastico.