Una bocciatura senza appello che riceve la ratifica del Consiglio comunale (27 voti favorevoli e 2 astenuti): il comune di Catania è in dissesto. Mentre dall’Ars arrivano buone notizie (8 milioni per far fronte al pagamento dello stipendio dei dipendenti) in aula si celebra il funerale una città che affonda nei debiti. Circa 1,6 miliardi di disavanzo che, come spiega il neo sindaco Salvo Pogliese, ci rende “la più grande città italiana in default”. “Abbiamo provato in ogni modo di evitarlo – ha detto il sindaco etneo, parlamentare europeo fino alle scorse Amministrative – ma la decisione dei giudici contabili non lasciava spazio a interpretazioni. Un fatto traumatico. Abbiamo trovato una situazione debitoria di 1,6 miliardi di euro. Non è il momento – ha aggiunto – di parlare come si è arrivati a questo, perché compete ad altri organi accertare le responsabilità. Non dobbiamo pensare che il dissesto sia l’Apocalisse. Catania è abituata a risorgere dalle proprie ceneri e ci riuscirà anche stavolta con l’aiuto di tutti”.