Adesso Luigi Di Maio dovrebbe dimettersi, ma non da ministro: da figlio. Come in una triste parodia dei funzionari stalinisti, lunedì mattina quelli dello staff della Casaleggio Associati, piccoli Berja senza la demoniaca grandezza del vero orrore, sono andati a casa Di Maio, a Pomigliano, con una telecamera. E lì, mandati dal figlio Luigi, hanno fatto pronunciare al papà Antonio un’autoaccusa di cinque minuti e trenta secondi, una confessione di pentimento, un autodafé, un video diffuso via Facebook… L’articolo completo su ilfoglio.it