Anche stavolta Renato Schifani non sapeva nulla. Come un mese fa, con la liquidazione della parcella a Pier Carmelo Russo e Francesco Stallone. Così il presidente della Regione ha innescato la retromarcia e imposto al suo assessore all’Energia, Roberto Di Mauro, la revoca della direttiva emanata alla vigilia di Natale, che prevedeva una verifica ad ampio spettro sulle autorizzazioni per gli impianti di energia eolica, fotovoltaica o da biomasse. A richiamare l’attenzione del governatore erano state le proteste degli imprenditori, che dal nuovo governo si attendevano uno snellimento burocratico e non, piuttosto, nuovi freni.

Questa volta non c’entra Micciché, “nemico di comodo” a cui è più facile (e anche gratuito) appellarsi. Ma nella catena di comando della macchina regionale, evidentemente, qualcosa non funziona a dovere. Schifani ha appreso con una settimana di ritardo dell’iniziativa di Di Mauro (“Non avevo intenzione di bloccare le autorizzazioni. Volevo solo avere il tempo di valutare in modo più ampio i progetti che stiamo autorizzando”, si è giustificato l’assessore con il Giornale di Sicilia). Lo stesso era avvenuto col pagamento della parcella agli avvocati che avevano difeso la Regione nel contenzioso coi colossi dei termovalorizzatori: un provvedimento firmato dall’area Affari generali subito dopo l’approvazione delle Variazioni di Bilancio, e rispedito indietro da un ignaro Schifani. Che sul tema ha scelto di approfondire, delegando la missione al segretario generale Maria Mattarella.

Sulle energie pulite, invece, non ci sarà alcun approfondimento. Soltanto una revoca della decisione assunta da Di Mauro, che fra l’altro è apparso fra i più scettici sulla realizzazione dei termovalorizzatori. Negli ultimi giorni Schifani ha dovuto correggere anche la proposta di Marco Falcone di impugnare il dispositivo della sentenza di parifica della Corte dei Conti sul rendiconto 2020. Piccole fibrillazioni di inizio mandato. Forse trascurabili. Ma cadere ogni volta dal pero non può essere una strategia di governo.

Nella foto, l’assessore all’Energia Roberto Di Mauro