Un miliardo e cento milioni da ripianare subito, entro dicembre. E’ cominciato ieri il tour de force del governo regionale per ottemperare alle richiesta della Corte dei Conti in sede di parifica. Con la manovra di assestamento, che verrà incardinata sabato e discussa in aula da lunedì prossimo, l’assemblea deve tradurre in legge i desiderata dell’esecutivo, che si è impegnato a recuperare 260 milioni, da aggiungere agli 866 già accantonati con l’ultima manovra finanziaria. Duecentosessanta milioni di tagli, che, stando alle prime indiscrezioni, non vanno a toccare capitoli che già prevedono impegni di spesa. Ma avranno, comunque, ricadute sostanziali.

L’assessorato alla Sanità, come riportato da Live Sicilia, dovrà rinunciare a 46 milioni di compartecipazione alle spese regionali più 15 milioni destinati all’acquisto di farmaci innovativi. Salta un milione dal capitolo dell’assistenza sanitaria agli immigrati irregolari. I Comuni potrebbero rinunciare a un paio di milioni per investimenti. L’aeroporto di Trapani-Birgi, che non versa in ottime condizioni di salute, potrebbe dover rinunciare a 4,6 milioni. Mentre poco meno di 4 milioni saltano dal capitolo dell’Istruzione e della Formazione: avrebbero finanziato le scuole d’infanzia paritarie.

Capitolo precari: -2,1 milioni di sussidi agli ex Pip, -2,5 ai fondi per gli Lsu. Scompare anche un milione e mezzo per la Pesca e 545 mila euro dalle indennità di Musumeci e degli assessori. Pure l’assessorato al Bilancio subisce delle perdite: dal fondo per le ricapitalizzazioni delle partecipate, passando per gli affitti e i compensi per gli agenti della riscossione, Armao dovrà rinunciare a una quarantina di milioni. Mentre il rendiconto parificato è già approdato in commissione Bilancio per una prima analisi (da lunedì passa in aula), non c’è traccia del ddl sull’assestamento, che dovrebbe arrivare nelle prossime ore.