“Sai come lo chiamo io Salvini? Lo chiamo Er Bugia”, le dice ogni volta Fabio Rampelli, il vicepresidente della Camera, che la conosce da quando era ragazzina e ancora, quando può, tenta di proteggerla. E questo malgrado lei, Giorgia Meloni, sia ormai adulta e capace di proteggersi anche da sola, al punto che la leader di Fratelli d’Italia risponde al suo vecchio mentore Rampelli con il labbro arricciato in un sorrisetto sornione che rivela intimi propositi di doppio gioco… Leggi l’articolo completo su ilfoglio.it