Ma quali populisti! Questo è un governo di fotografi. Matteo Salvini posta in media tre foto al giorno: Salvini che gioca a flipper, Salvini che addenta la mozzarella di bufala, Salvini che gusta un piatto di vongole e ceci… Luigi Di Maio, invece, si fa i selfie con le nonne perché si sa che è il genero più amato dalle italiane. Più discreto è il premier Giuseppe Conte. Lui preferisce mettersi in posa con Donald Trump che abbiamo scoperto ultimamente ha iniziato a chiamarlo “Giuseppi”. Più che la Rai, i nuovi ministri vogliono lottizzare il nostro Instagram.

Nell’epoca della lingua senza filtri, l’unico rimasto è il filtro per modificare le immagini. Già l’anno scorso la febbre aveva colpito Maria Elena Boschi (a proposito, chi l’ha vista a Bolzano?). Pure Silvio Berlusconi si era fatto rapire ma almeno lui per un nobile proposito: difendere le caprette. La strategia social di Salvini, curata dallo spin doctor Luca Morisi, vale solo su Instagram ben 400 mila follower e secondo un’indagine pubblicitaria, se monetizzata, costerebbe quasi sette milioni di euro. Ricordate Paolini, l’imbucato delle dirette televisive? Ebbene, a furia di fotografarsi il rischio è quello. Essere dimissionati non dalle opposizioni ma dai passanti: «Spostati, che rovini la foto».