Ricordate gli anni ruggenti di Leoluca Orlando, il sindaco che rastrellava consensi in ogni angolo di Palermo, dalle periferie ai quartieri alti? Si sentiva intoccabile. Untouchable, per dirla col film di Brian De Palma dedicato ad Al Capone. Quando Leonardo Sciascia scrisse l’articolo sui professionisti dell’antimafia, Orlando interpretò quella lucida analisi come uno sfregio e reagì da “Untouchable”. Chiamò i picciotti e ordinò il linciaggio del mite scrittore: “E’ fuori dalla società civile, fa il gioco della mafia”. Lo schema degli intoccabili è tornato con Fratelli d’Italia. Sono i vincitori e guai a parlare dei loro scandali e delle loro ruberie. Puntualmente salta fuori un Balilla – un Al Capone, stavo per dire – che insulta, minaccia, intimidisce. Si sente forte perché lo accompagna un codazzo di pagnottisti, di avventurieri lussemburghesi, di ladri.