Finalmente. Ci volevano queste dure elezioni europee per dirci che certi santoni della politica, in Sicilia, contano sempre meno. Prendete Saverio Romano: aveva raccolto attorno al proprio nome il peggio del vecchio mondo clientelare, da Raffaele Lombardo ai rimasugli alfaniani di Catania e dintorni. Ma pur tenendosi su due corde – i centristi da un lato e Forza Italia dall’altro – non ce l’ha fatta: è stato sorpassato da Giuseppe Milazzo ed è finito terzo in classifica. Stessa sorte per il vecchio Angelo Attaguile che, pur di scavalcare i giovani leoni della Lega, non aveva esitato a buttarsi tra le braccia di Francantonio Genovese, l’ex ras di Messina condannato a undici anni di carcere per avere dissanguato i fondi regionali della Formazione. Le urne gli hanno assegnato un settimo posto. Mentre Salvini, che pure lo ha candidato, è lì che fa salti di gioia.