Sulle Leggi di Bilancio e di Stabilità che l’Ars dovrebbe approvare entro aprile, quando scade l’esercizio provvisorio, aleggia un alone di mistero che nemmeno il presidente della Regione, Nello Musumeci, riesce a diradare. Prima aveva promesso di trasmettere i ddl alle commissioni parlamentari entro il 31 marzo, adesso teme di non farcela: “La finanziaria non può e non deve arrivare all’Ars – ha detto Musumeci, a margine del Forum Ambrosetti, cui ha presenziato in mattinata -, altrimenti arriverebbe un pezzo di carta straccia: per arrivare la Finanziaria deve essere una cosa seria e per esserlo bisogna capire entrate e uscite, è chiaro che molto dipende da quello che deciderà il governo nazionale”.

Sul punto, però, Musumeci non risponde agli interrogativi: “Il confronto è in corso – ha affermato – mancano parametri fondamentali da parte di Roma, senza i quali non possiamo completare lo strumento contabile. La scadenza è prossima, sono convinto che Roma si renderà conto di questo e ci consentirà di potere chiudere bilancio e legge di stabilità”. Musumeci ha poi aggiunto: “Se dipendesse da me farei una legge di stabilità di pochi articoli, anche perché nessuno si fa più illusioni dopo il mese di maggio-giugno per una serie di ragioni si ridurrà il tasso di attività delle commissioni parlamentari e del Parlamento. Io mi auguro che governo e Parlamento lavorino con la stessa intensità fino all’ultimo giorno per definire quasi 4-5 disegni di legge di cui ho parlato all’Ars”.

Rispetto al rischio di una “finanziaria elettorale” prospettato dal presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè (che per questo ha deciso di azzerare le commissioni parlamentari), Musumeci ha risposto: “Parlo di una finanziaria snella, agile, di pochi articoli e certamente per quanto riguarda il governo ogni dubbio è fugato. E’ chiaro che poi sarà il Parlamento a potere intervenire, quindi ampliando, modificando, integrando, sostituendo e quindi l’attività del Parlamento non si mette assolutamente in discussione”.

Ma sul tema Finanziaria è tornato a battere anche Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd all’Ars: “Sono già passati tre mesi di esercizio provvisorio nell’immobilismo più totale da parte del governo regionale. Ho chiesto più volte, anche nel corso dell’ultima seduta all’Ars, di sapere quando pensano di presentare la manovra economica per permettere al parlamento di esaminarla ma l’unica risposta è stata il silenzio”. E ancora: “Il centrodestra siciliano è in ‘coma profondo’, Musumeci ed i suoi alleati di governo pensano solo a litigare sulle prossime elezioni e dimenticano che c’è una manovra economica da approvare per sostenere lavoro ed imprese. Ad oggi di bilancio e finanziaria non c’è traccia”.