L’unica cosa che fa sorridere Anthony Barbagallo è il bilancio delle ultime Amministrative. “E’ andata bene ovunque, tranne a Misterbianco: è l’unico comune superiore ai 15 mila abitanti che il centrodestra s’è aggiudicato”. Non senza polemiche, come specifica il segretario regionale del Partito Democratico, che ha voglia di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. “Sa che i partiti del centrodestra, tra cui Forza Italia e Fratelli d’Italia, non hanno presentato il certificato penale dei propri candidati? E ce n’è uno, tale Crisafulli, che ha partecipato al turno elettorale pur essendo imputato per tentata estorsione aggravata del metodo mafioso. E’ stato segnalato alla vigilia del voto della commissione parlamentare Antimafia. Ma nessuno ha detto una parola”.

Partiamo dall’inizio. Secondo il comma 14 dell’articolo 1 della Legge nazionale 3/2019, nei comuni superiori a 15 mila abitanti, “i partiti e i movimenti politici (…) hanno l’obbligo di pubblicare nel proprio sito internet il curriculum vitae fornito dai loro candidati e il relativo certificato penale rilasciato dal casellario giudiziale non oltre novanta giorni prima della data fissata per la consultazione elettorale”. A Misterbianco è diventato sindaco al primo turno Marco Corsaro, di Forza Italia, che ha superato il 40% per 241 voti. Giovanni Crisafulli ne ha presi 51, che pertanto non sono risultati decisivi. Ma Barbagallo utilizza l’assist per parlare di “aria irrespirabile”.

L’impresentabilità di questo candidato si è palesata il venerdì prima del voto. Un po’ tardi per assumere decisioni.

“La cosa grave è che in quel comune le liste del centrodestra non hanno rispettato un adempimento di legge. E che nessuno dei loro rappresentanti, a livello regionale o provinciale, abbia detto nulla”.

Il commissario provinciale di Forza Italia Falcone, per la verità, ha detto che vale la presunzione d’innocenza.

“Nessuno la discute. Io sono il primo dei garantisti. Ma qui c’è un tema che riguarda il metodo di ricerca del consenso, la selezione della classe dirigente. Il centrodestra, anziché arrossire per la vergogna, continua a fare spallucce”.

Perché ha citato Fratelli d’Italia?

“Perché è successa un’altra cosa strana. Il sig. Giuseppe Torre, candidato in quella lista, pochi giorni prima delle elezioni ha ‘sperimentato’ il ritiro della sua candidatura formalizzando la rinuncia all’ufficio elettorale. Non sappiamo per quali ragioni l’ha fatto. Ma nonostante questa rinuncia singolare, ha ottenuto 103 voti di preferenza”.

Anche quelli non sarebbero stati sufficienti per togliere la vittoria al primo turno a Corsaro.

“Ma la nostra è una denuncia politica. Scriveremo a Roma affinché il Ministero sanzioni i partiti che non hanno trasmesso il casellario”.

Le Amministrative confermano la vostra rimonta nei confronti del centrodestra. Adesso, però, tutti i nodi verranno al pettine con le scelte da compiere su Palermo. Il suo amico Cancelleri, dei Cinque Stelle, ha detto che una condizione imprescindibile per ricreare la coalizione col Pd è la totale discontinuità rispetto alla stagione di Orlando.

“Non si può separare la storia del Pd da quella di Leoluca Orlando. Lui è stato per anni un dirigente di questo partito e lo è ancora. Ha fatto la storia del centrosinistra a Palermo. Il Pd si siede a trattare con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, con la sua storia e i suoi valori. E anche con tutti i suoi dirigenti”.

Così, però, l’accordo è in salita. Cosa vi direte al primo vertice in programma lunedì pomeriggio?

“Che sarebbe più utile concentrarsi sul futuro, anziché sul passato. Sulla Palermo che vogliamo, su chi vogliamo mettere in campo, sull’entusiasmo e sulla passione che ci contraddistinguono. Noi, come da tradizione del Partito Democratico, dobbiamo guardare in faccia i problemi e non voltarci dall’altra parte come fa il centrodestra. Sono molto fiducioso che riusciremo a fare la coalizione col Movimento sia alle Amministrative che alle Regionali. Vogliamo dare continuità a quanto fatto nell’ultima tornata”.

I ritardi di Conte nella nomina di un referente regionale dei Cinque Stelle rappresentano un ostacolo?

“Abbiamo già vinto senza il loro referente regionale… Vuol dire che quella di lunedì sarà una riunione un po’ più partecipata. Andremo avanti a prescindere dalle scelte di Conte. Le condizioni per vincere ci sono tutte”.

Fava ha reclamato una decisione veloce anche per le Regionali, dove la melina finirà per danneggiarvi.

“Mettiamo sui binari giusti la situazione di Palermo. Poi ci concentriamo sul resto. Comunque posso dirle che le Regionali sono sempre all’ordine del giorno. Stiamo lavorando alla costruzione di una proposta politica e di un’alternativa vera”.

Il Pd è stato particolarmente feroce nella critica ad Armao per la gestione degli ultimi strumenti finanziari.

“Tra tutti i fallimenti del governo Musumeci, credo che quello sui conti sia il più grave. La situazione finanziaria è peggiorata rispetto al 2017, ma è incredibile che non si riesca ancora ad avere certezze sul bilancio. L’ultimo assestamento è scritto sulla sabbia”.

Che intende?

“Che si fonda su una parifica ‘impugnata’ dalla Corte dei Conti di Roma. Non sappiamo dove sono finiti i nove milioni richiesti dalle Sezioni Riunite a proposito del Fondo contenziosi. E pende sulla nostra testa la questione di legittimità costituzionale sollevata di fronte alla Consulta. Eppure questi sprovveduti al governo, prima della sentenza, hanno deciso di far approvare con legge il rendiconto 2019: una follia”.

Armao ha detto che tutte le vostre rimostranze sono infondate.

“Invece ci sono questioni pendenti e assai rilevanti. Ed è ancora più grave che mercoledì sera il centrodestra non abbia avuto i numeri, in aula, per approvarsi l’assestamento”.

E nemmeno le variazioni, dove è irrisolta la questione degli Asu. Prima le somme c’erano, poi sono sparite, adesso vengono riproposte sotto forma di bonus. Tutti i partiti avevano lottato per la stabilizzazione. Ma qui sembriamo di fronte a un’enorme presa in giro.

“Il minimo che può fare la politica, in attesa della stabilizzazione, è garantire la metà delle risorse promesse per un’integrazione del monte ore. E’ quanto richiesto dal Pd. Sarebbe un segnale di presenza”.

Qual è la vostra posizione sui rifiuti? L’assessore Baglieri ha presentato un piano di tre mesi, in cui la Regione dovrebbe coprire gli extracosti dei Comuni per il trasporto dell’indifferenziato fuori regione.

“Non crediamo a una parola di quanto ha detto la Baglieri. Questo è il governo degli annunci. Durante il dibattito avevamo chiesto all’assessore dove avrebbe preso questi soldi da girare ai Comuni, come li avrebbe pagati ed entro quando. Le risposte non sono state soddisfacenti. Se l’obiettivo è utilizzare le somme per investimenti, siamo certi che l’Unione Europea non le certificherà mai e poi mai. Sarebbe l’ennesimo atto spregiudicato di una gestione economica-finanziaria senza precedenti”.

L’emergenza rifiuti dura da anni. Non dipende solo da questo governo.

“Ma questo governo l’ha peggiorata, e le dico come. Punto primo: non serviva Sherlock Holmes per capire che servivano nuovi impianti. Il governo Musumeci, a differenza nostra, aveva a disposizione tutte le misure della programmazione autorizzate e certificate da Bruxelles. Com’è possibile che in quattro anni siano riusciti ad approvare solo cinque impianti di compostaggio? Ne servirebbero almeno un centinaio. Inoltre, con Crocetta avevamo lasciato una cinquantina di progetti esecutivi riguardanti i Ccr, i centri di raccolta comunale. Anziché scorrere la graduatoria, il dirigente Salvo Cocina ha pubblicato un altro bando, con nuovi criteri di selezione. Sa con quale risultato? Ne sono stati approvati tredici. Stiamo parlando di briciole”.

Cos’altro non ha funzionato?

“Si sono incaponiti su una riforma farraginosa – quella della governance – quando sarebbe bastato un articolo di due righe per ottemperare alle richieste dell’Anac e della Corte dei Conti: cioè rendere pubbliche le Srr e fare in modo che il numero degli Ato non fosse superiori a cinque. Inoltre, quante sono le gare aggiudicate dall’Urega, l’ufficio regionale per l’espletamento delle gara d’appalto, relative alla gestione dei rifiuti? Caltanissetta aspetta, Catania Nord idem. Hanno preferito mettere prima la riqualificazione dei borghi fascisti e della strada di accesso ad Ambelia”.

Però c’è l’Avviso sui termovalorizzatori. Servono tre anni per realizzarne uno, segno che l’emergenza potrebbe continuare ancora a lungo.

“Anche su questo i conti non tornano. Se Musumeci era convinto di voler fare i termovalorizzatori, perché ha atteso 3 anni e 8 mesi per la pubblicazione di un semplice Avviso? Doveva farlo all’atto dell’insediamento. Ora ci siamo ridotti a conferire i rifiuti all’estero”.

Avete convocato per mercoledì un’assemblea dei sindaci del Pd per dire ‘no’ alla riforma dell’acqua. Anche se in questi giorni il governo ha presentato una riscrittura del Ddl, spiegando che non è nelle sue intenzioni privatizzare il servizio.

“La riscrittura è anch’essa irricevibile. Anziché dare seguito alla legge sull’acqua pubblica del 2015 – che per inciso è una delle migliori – si presentano in Assemblea e pretendono di cambiarla. E’ il colmo. Pur di strizzare l’occhio a qualche privato o a qualche grande elettore ci farebbero tornare indietro di 30 anni… Basterebbe commissariare le Ati (assemblee territoriali idriche) che non hanno ancora aggiornato il piano d’ambito e individuato il gestore unico del servizio. Sono tenute a farlo entro il 31 dicembre, altrimenti non potremo attingere ai fondi del Pnrr. Qui non si parla delle infrastrutture irrigue dei Consorzi di Bonifica, bensì della rete potabile. Sarebbe un disastro”.