“Che Sicilia e Sardegna non abbiano treni all’altezza è una vergogna nazionale, i fondi ci sono. Risposte come ‘servono fino a dieci anni per realizzarli’ non sono più tollerabili”. Il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia è stato ieri a Palermo, dove ha incontrato il presidente della Regione Nello Musumeci, quello dell’Ars Gianfranco Micciché, e ha presenziato all’insediamento della nuova commissione paritetica Stato-Regione. Boccia ha accolto le ragioni del territorio e si è soffermato sul caos trasporti: “L’impegno è quello di ridurre le diseguaglianze e di ridurre i tempi di realizzazione degli investimenti, e di essere molto più esigenti con chi ha queste responsabilità. Mi riferisco anche alle aziende pubbliche perché non è ammissibile che per un progetto ci vogliano cinque o sei anni, è una cosa ingiustificabile e non tollerabile. C’è un problema di tempi per i quali devono rispondere Anas e Rfi. Non è possibile buttare via anni per opere che in genere si fanno in pochi mesi”. Boccia ha illustrato inoltre la sua proposta di perequazione. “Abbiamo stanziato 3,4 miliardi spalmati in più anni per abbassare il livello di discrezionalità dei fondi pluriennali del bilancio statale. Questo vuol dire che deve esserci un vincolo di priorità per le aree in ritardo di sviluppo. Ciò per trovare un meccanismo di tutela della regola 34 per cento”. “Musumeci come gli altri presidenti di Regione a statuto speciale – ha aggiunto Boccia – è interessato a capire se c’è un ponte, e c’è, fra il modello di perequazione che stiamo costruendo per tutte le Regioni a statuto ordinario e il resto del territorio nazionale. Il ponte fra le Regioni a statuto speciale e quelle a statuto ordinario è importante sebbene – ha aggiunto il ministro – voglio che sia chiaro che le Regioni a statuto speciale restano cinque e la loro fisionomia è scolpita nella Costituzione”.