Diciamo che si sono ormai affezionati a un particolare tipo di giustizia: quella dai tempi lunghi, interminabili; quella dal solfeggio largo, pucciniano. Sono i magistrati che da venticinque anni, in un modo o in un altro, hanno recitato una parte nel palcoscenico della Trattativa e che in questi giorni sono vigorosamente scesi in campo per difendere, perinde ac cadaver, il blocco dei termini della prescrizione voluto dal ministro Alfonso Bonafede, il più manettaro dei Guardasigilli che si sono succeduti nel… L’articolo completo su ilfoglio.it