Quando lo scorso gennaio è stato presentato dal governo agli italiani attraverso una specie di convention, in cui sono intervenuti Lino Banfi e il capo dell’azienda-partito Davide Casaleggio, il ministro del Lavoro Luigi Di Maio descrisse il Reddito di cittadinanza come “non un semplice sussidio, ma una rivoluzione del mondo del lavoro”. L’allora vicepremier aveva già annunciato l’“abolizione della povertà”, ma specificava che “è uno strumento di politica attiva del lavoro, non solo di erogazione di un sussidio”. Il presidente… L’articolo completo su ilfoglio.it