E’ appena passato Carnevale e il Dottor Balanzone, come uno dei più classici e prevedibili atti della Commedia dell’Arte, propone la burla del “rimpastone”. Anche stavolta, Il regista e attore protagonista è sempre lui il “Sindaco Orlando” che per serrare le fila della maggioranza traballante, a meno di due anni dall’insediamento della giunta, cambia 6 assessori su otto, tutto previsto, come da copione.

Cambiare di fatto tutti gli assessori non si può certo considerare un rimpasto tecnico o funzionale, è una vera e propria sottomissione ai partiti politici che a loro volta, durante la campagna elettorale, erano stati obbligati dallo stesso Orlando a camuffarsi ed “ammucciarsi” tra le liste “ciniche” a suo sostegno. Ora è il momento dell’incasso.

E mentre Central Park Favorita, in attesa del Sovrintendente, rimane una promessa non mantenuta, con i Rom che hanno ripreso a bruciare rifiuti, la mafia nigeriana che continua da decenni a fare affari con la prostituzione minorile e il randagismo ha raggiunto livelli inaccettabili( questo per restare soltanto alla Favorita e non parlare di tutti i quartieri in abbandono e delle singole criticità), il Sindaco si occupa della realizzazione del Parco di Medellin, in Colombia.

Ora lo può fare a cuore ancor più leggero. Ha delegato al suo fidato vice Giambrone. Buono, come i “figli della Lupa”, per tutte le evenienze. Dal Senato della Repubblica alla guida della segreteria regionale di Idv, dalla Presidenza dell’aereoporto di Palermo ai ruoli apicali nell’amministrazione comunale e ad oggi sotto la lente di ingrandimento del MEF.

E così, dopo il segnale di “gradimento” avuto alle recenti elezioni politiche tra le fila del PD ed un repentino ritorno all’aereoporto e poi a Gh, il Sindaco gli consegna le seguenti deleghe : Personale, Polizia Municipale , decoro urbano, innovazione e comunicazione. Di fatto gli ha ceduto tutte le rogne che non riesce da anni a gestire e, solo come mai, cerca sostegno e supporto per probabili incursioni degli alleati in giunta.

I partiti, come detto, passano infatti all’incasso dell’appoggio determinante garantito alle ultime elezioni.
Il PD viene saldato con la poltrona a Roberto D’Agostino, uomo vicino all’autoproclamato Segretario Regionale del PD Faraone. Sicilia Futura piazza Leopoldo Piampiano, approdato nelle file del partito di Cardinale dopo la militanza in AN e PDL.

Ritorna a casa Giusto Catania, il più amato dagli automobilisti. E stavolta i suoi amici radical chic faranno finta che la convivenza con alcuni ex aennini in giunta sia un fatto di tolleranza nell’inclusiva Palermo e non una semplice parabola di trasformismo politico. E per convincerli ancora di più della tesi tolleranza, come non bastassero anche i diversi incontri tra il Sindaco e Miccichè che dichiarano da mesi ormai di non essere “in fondo poi così distanti”, in quota rosa viene incaricata la ormai collaudata e fedelissima del Sindaco Maria Prestigiacomo, anche lei ex di AN.

Il medico Adham Darawsha, invece, solo apparentemente si dovrà occupare di cultura. Piuttosto servirà al Sindaco come spot per la sua nuova mission internazionale che, sconfitta la Mafia a Palermo, per sua stessa ammissione, è diventata l'”accoglienza”.

La cosa triste è che assistiamo a tutto questo (e altro) nel degrado più generale della città, ci accontentiamo dell’immagine che gli “stranieri” sembrano avere di Palermo, anche noi a dire il vero la vediamo e la sentiamo un po’ cambiata e certamente i palermitani sono cambiati, ma non certo per le politiche del Sindaco. Piuttosto il cambiamento è avvenuto grazie all’onda lunga della stagione dell’antimafia, quella vera del pool, di Falcone, Borsellino e del giudice Giordano. L’azione giudiziaria e di polizia hanno,infatti, allentato la morsa opprimente della mafia e chi allora criticava Falcone e i suoi metodi oggi ne vanta i meriti.
La globalizzazione sta facendo il resto.

Spesso però i miei concittadini (che non hanno più la grinta con la quale in quella famosa “primavera” obbligarono la politica a mettersi al pari con le loro istanze e aspettative), delusi e derisi da anni di cattive politiche nazionali e locali, non sono più in grado di guardare oltre, si accontentano dell’idea del “un po’ meglio di prima”, passano sopra ogni cosa e dimenticano le promesse non mantenute: la Costa Sud riqualificata, il Palasport egli impianti sportivi decadenti, il raddoppio ferroviario dopo anni di disagio non si è “sdoppiato”, il tram sempre vuoto e che causa ogni anno circa 11 mln di perdite per Amat, la “munnizza” è sotto gli occhi di tutti, della Favorita si è già detto, le strade sono un colabrodo, la mobilità è un disastro, la città non attrae investimenti e i nostri giovani sono costretti ad emigrare (alla faccia delle politiche dell’accoglienza!), la circonvallazione è l’eterna incompiuta, le periferie sono nel degrado.

Niente di nuovo a Palazzo di Città anche se in tanti, fuori di lì, continuiamo a sentire le voci di chi vede luce all’orizzonte.