Il mito di Ivo Pogorelich torna a Palermo dopo il successo dell’estate scorsa. Quello di Palermo Classica, che s’inaugura stasera nel chiostro della Galleria d’arte moderna, è uno dei due appuntamenti italiani del pianista, assieme al Mittelfest di Cividale del Friuli: “Ogni tanto un’iniezione d’Italia mi serve a ricaricarmi – ha spiegato Pogorelich al Corriere della Sera -. Qui ha preso il via il mio successo internazionale. Nel ’78 vinsi il concorso Casagrande. Avevo diciannove anni”. Soltanto due anni dopo, facendo gridare allo scandalo, sposò la sua maestra di piano, che aveva il doppio dell’età. Morì nel ’96 per un cancro. Fu un punto di svolta della vita di Pogorelich, che si rade i capelli come un monaco e comincia un percorso di ricerca spirituale. E’ un modo per alleviare la sofferenza dato che “in Occidente la morte resta un tabù inaccettabile”, invece “le filosofie orientali mi hanno insegnato a guardarla come parte dell’esistenza”.

Al suo impegno in ambito musicale, segue quello sul piano umanitario. In prima linea contro il cancro e la sclerosi multipla, si occupa della ricostruzione della città di Sarajevo, demolita dalla guerra dell’ex Jugoslavia. Ha madre serba e padre croato, l’impostazione famigliare glielo “impone”. “L’anno scorso ho compiuto 60 anni. Età non più da anziano, ma da uomo in pieno vigore” ha detto il pianista. La fine della moglie lo aveva consegnato a 24 anni di silenzio discografico. Ma è una stagione che sta per terminare: in autunno uscirà per Sony un suo nuovo album, il cui fulcro è la Sonata n.2 di Rachmaninov. Una composizione enigmatica che racchiude poesia e intimità, e “la grande metamorfosi psicologica del compositore. Voglio dedicarmi di più all’educazione musicale dei giovani, così necessaria e negletta in un mondo che pensa soltanto all’economia e alla tecnologia”.

Palermo Classica – il cui cartellone prevede 18 concerti fino al prossimo 6 settembre – si apre alle 21 nel chiostro della Galleria d’arte moderna (piazza Sant’Anna, 21) con la Turkish National Youth Philharmonic: 80 giovani musicisti che fanno parte dell’organico fondato nel 2007 dal suo direttore Cem Mansur. Dopo l’ouverture de “I Maestri Cantori di Norimberga” di Wagner, Pogorelich affronterà l’amato “Concerto per pianoforte e orchestra n. 2, Op. 18” di Rachmaninov; chiuderà il concerto, la “Sinfonia n. 8 in Fa maggiore, Op. 93” di Beethoven.