La sorella Jacqueline chiamò sua figlia come lei, Caroline. E fu probabilmente l’unico regalo che le fece. Poi le rubò fidanzati, mariti (uno per tutti, Aristotile Onassis: presentarglielo fu un grande errore), occasioni. Non le rubò la bellezza e l’eleganza perché non avrebbe potuto, ma ci andò molto vicino e dunque, da sabato mattina quando la notizia ha iniziato a circolare nel mondo della moda che la venerava, molti di noi si pongono la domanda: come si sopravvive a una sorella che occupa il palcoscenico con quella faccia che, come disse Sophia Loren “ha bisogno di due inquadrature per essere ripresa tutta”?

Caroline Lee Bouvier, sposata tre volte ma rimasta principessa Radziwill che era il patronimico del secondo marito, è morta sabato pochi giorni prima del suo ottantaseiesimo compleanno (era nata il 3/3/33, combinazione numerica ipoteticamente molto favorevole). La sorella Jackie era morta nel maggio del 1994, dunque, quasi venticinque anni fa. Eppure, da allora non c’è stata una volta, una sola, in cui di Lee si sia parlato senza affiancarla alla sorella maggiore.

Ho fra le mani (in realtà sotto il computer, lo uso come poggia schermo perché è largo e piatto), una copia del libro-diario illustrato del Grand Tour che fecero insieme nel 1951 e che la Rizzoli International pubblicò nel 2005. Si intitola “One Special Summer” ed è scritto a quattro mani, letteralmente: ognuna con i suoi disegni, la sua calligrafia. Sono entrambe brillanti, ma Lee decisamente più bella, fine, delicata di Jackie con quella fronte e quella mascella squadrata e volitiva che, forse, fu la sua fortuna. Con Lee, musa di stilisti come Valentino e, di recente, Giambattista Valli, se ne va uno degli ultimi “cigni” idolatrati da Truman Capote. Se ne va un mondo, quello delle “ladies who lunch”, le donne bellissime che pranzavano alla Grenouille e organizzavano cene e concerti di beneficenza, sostenevano artisti ed erano in grado di riconoscerne il valore perché, come Lee e come Jackie, avevano cultura, maniere, disciplina. L’immaginario popolare di adesso è focalizzato sulle sorelle Rodriguez. la cosa incredibile, è che poche riescano ad imitare perfino loro