“Zona arancione per tutta la Sicilia, controlli serrati per il rispetto delle regole, mettendo in campo ogni forza locale o nazionale disponibile; zone rosse solo quando necessarie, mirate e territorialmente individuate per affrontare le specifiche situazioni di emergenza”. Questa è la soluzione proposta dalla Lega, “in un’ottica di leale collaborazione con il governo regionale e richiamando alle proprie responsabilità il governo nazionale. La Lega – si legge in una nota firmata dal segretario regionale, Nino Minardo – vuole stigmatizzare le fughe in avanti di chi propaganda un improbabile ed inaccettabile “liberi tutti” (magari accontentandosi di fomentare gli animi dei cittadini), ma ricorda anche, a distanza di una settimana, i limiti della zona rossa nella nostra Regione, limiti che si stanno evidenziando in tutta la loro drammaticità. Vi sono condizioni di disparità evidente tra le categorie produttive e anomalie nei criteri di prosecuzione delle attività che non sono più sostenibili”.

“Chiaramente la Lega condivide in pieno la preoccupazione espressa dal Presidente della Regione sulla necessità di limitare al massimo la diffusione dei contagi – emerge dalla nota – così come riconosce il grande impegno profuso da Musumeci e Razza per dotare la rete regionale di un efficiente sistema di terapia intensiva superando le gravissime criticità di sistema accumulatesi da tanti, troppi anni. Ora però, sempre in una logica costruttiva, ci vogliono soluzioni nuove che garantiscano tanto l’interesse pubblico supremo, quello alla salute, quanto gli interessi economici di intere categorie ormai allo stremo. Per questa ragione riteniamo opportuna che il governo regionale chieda al governo nazionale la riclassificazione della Sicilia in zona arancione. In questo modo si possono garantire una parziale ripresa delle attività produttive ora bloccate e una minima mobilità intra regionale. Serviranno, di conseguenza, controlli veri e seri e non quelli appena accennati visto finora e dettati dalla paura del governo nazionale di perdere consensi”.

“Chiederemo al Gruppo parlamentare all’Ars della Lega – conclude Minardo – di presentare una mozione di indirizzo che inviti, per il tramite dell’aula, il governo Musumeci alla scelta di soluzioni meno drastiche, più legate alle evidenze territoriali e a garanzia degli interessi sanitari, economici e sociali dei siciliani.