Al tavolo del rimpasto siederà anche la Lega. Ma fin qui nessun invito. Nino Minardo, deputato nazionale del Carroccio, osserva la questione con apparente serenità: “Non siamo per niente appassionati al toto nomine o al gioco delle poltrone. Tant’è che, durante il lockdown, abbiamo accettato i Beni culturali, cioè l’unico posto libero, perché non era il momento di fare ragionamenti più ampi. Il nostro assessore sta lavorando in maniera egregia. Ma se qualche forza, o più forze della maggioranza, dovessero chiedere a gran voce una verifica, e il presidente della Regione deciderà accordarla, è chiaro che non faremo da spettatori”. All’Ars sono ore febbrili: Musumeci cerca di tenere testa alle richieste di Micciché e degli autonomisti. Nel frattempo, la Lega è salita da due a tre deputati.

L’ingresso di Figuccia ha scombinato alcuni equilibri interni. Ma sotto il profilo dei numeri e dei consensi, potrebbe risultare una gran presa.

“Anch’io do il mio benvenuto all’onorevole Figuccia. L’adesione alla Lega di una persona così rappresentativa del suo territorio, è un valore aggiunto che arricchisce la nostra presenza nel Palermitano”.

Con tre parlamentari regionali, non sarebbe una bestemmia avanzare delle pretese nei confronti di Musumeci. Ci stanno provando persino gli autonomisti…

“Resto convinto che non sia il momento adatto per un rimpasto. Ma nel momento in cui dovesse aprirsi una discussione, è ovvio che vorremmo dire la nostra”.

La discussione è già aperta. Non è che rischiate di arrivare tardi?

“Noi, al di là delle notizie emerse sulla stampa, non siamo a conoscenza di alcuna riunione di maggioranza”.

La riterrebbe utile?

“In realtà saremmo molto interessati a un’azione seria di rilancio dell’attività di governo. Alla legislatura serve uno sprint. E soprattutto in questa fase d’emergenza, vorremmo poter fare le nostre proposte. A partire da quelle economiche, che per il momento latitano: il settore Horeca (Hotellerie-Restaurant-Cafè), ad esempio, è il più colpito dalla pandemia, ma alle imprese non sono arrivati grossi segnali. E anche sulla sanità qualche idea ce l’avremmo”.

Vi siete confrontati con Razza?

“L’assessore, a cui confermo un sentimento d’amicizia e stima personale, non ha mai lesinato impegno, mostrando grande disponibilità all’ascolto e alla collaborazione con tutti i territori. Dal punto di vista politico c’è pieno sostegno da parte nostra. E’ chiaro che sotto il profilo tecnico ci sia qualcosa da migliorare. Forse alcune cose andavano fatte diversamente, anticipando i tempi dell’emergenza, anziché subirli. Le nostre considerazioni sono sempre state dettate da uno spirito costruttivo. Tant’è che a Razza abbiamo presentato una serie di proposte”.

Ce ne dica alcune.

“Far eseguire i test rapidi alle autoambulanze del 118; velocizzare le assunzioni degli anestesisti e del personale medico nei Pronto soccorso; riorganizzare i posti letto dei pazienti Covid; aumentare il numero delle Usca (le unità specialistiche di continuità assistenziale) e potenziare tutti i laboratori in cui si effettuano i tamponi molecolari, affinché l’esito del test arrivi nell’arco di 24 ore. Per questo servono tecnologia, strumenti e personale. Infine, serve più attenzione per gli ospiti delle case di riposo, positivi al Covid, che si trovano nell’impossibilità di essere assistiti da parenti e badanti”.

L’arrivo di Figuccia e il rimescolamento dei quadri dirigenti, non ha ancora chiarito l’identità di questa Lega sicula. Ci aiuti.

“Sul piano nazionale la Lega nasce come un partito dei territori, che fa dell’autonomia il proprio cavallo di battaglia. La nostra classe dirigente, in Sicilia, deve essere in grado di replicare questo modello. Siamo una Regione a statuto speciale. Usiamo a nostro vantaggio l’autonomia che ci spetta per legge”.

E’ il suo modello di Lega terrona…

“In parte sì. Ma per crescere politicamente e radicarci sul territorio, oltre a essere riconoscibili sul piano programmatico, dobbiamo avere un interlocutore. Pertanto, dobbiamo rivolgerci e parlare a quell’area moderata che in Sicilia, ancora oggi, rappresenta la maggioranza relativa dell’elettorato di centrodestra. Lo scriva pure: per l’Isola io sogno una Lega ‘moderata’, non ‘esaltata’”.

La tendenza di questi mesi è rivolgersi al centro. Guardi Cuffaro. Non rischiate di trovarci un po’ troppi assembramenti?

“Io nasco moderato e so che la Lega, anche nel territorio nazionale, è interlocutore privilegiato dei moderati. Detto questo, ho grande rispetto per tutte le iniziative politiche anche quando non le condivido: sarà l’elettorato a decidere quale proposta premiare. L’obiettivo è captare quel mondo. E’ un percorso che avevamo iniziato un anno fa”.

Tirerete di nuovo fuori la proposta delle federazioni?

“Assolutamente sì. La federazione deve basarsi sull’idea di sviluppo che abbiamo della Sicilia. Assieme al partito avevo iniziato a lavorare su cinque o sei punti. Li riproporremo a tutti i movimenti interessati, che siano essi locali, provinciali o regionali, senza alcuna preclusione”.

Anche Diventerà Bellissima?

“Chi si ritrova attorno a questi punti programmatici, è il benvenuto”.

Come ha reagito Salvini alla virata moderata di Minardo in Sicilia?

“Condivide in pieno. Salvini è un moderato 2.0, capace di parlare alla gente con proposte concrete, senza l’uso del politichese. Il rinnovato approccio europeo e le tantissime aperture a livello nazionale, dimostrano che la Lega è l’interlocutore naturale di questo mondo. Siamo il primo partito, rappresentiamo il 25% degli italiani e, per questo, non possiamo non rivolgerci a un elettorato moderato, costituito da gente comune, professionisti, piccole e medie imprese”.

A differenza di Berlusconi, però, non ammiccate al governo Conte. Come valuta la nuova strategia “aperturista” del Cav?

“Non la condivido. Dal punto di vista politico, secondo me, un’operazione di questo tipo avrebbe come unico risultato l’allontanamento degli elettori di Forza Italia da Forza Italia, e una loro redistribuzione fra i partiti della coalizione. Chi vota Forza Italia non potrebbe mai e poi mai comprendere un’alleanza a sinistra o, addirittura, col Movimento 5 Stelle”.