A proseguire la sua missione alla guida della Sovrintendenza del Mare, e non come assessore ai Beni Culturali, di Sebastiano Tusa sarà la moglie Valeria Li Vigni. Venerdì scorso è stata firmata la sua nomina. La moglie del compianto archeologo ha chiesto la revoca del suo incarico al museo Riso di Palermo (le era appena stato prorogato) quando ha saputo dell’atto di interpello interno per andare a ricoprire il ruolo che fu del marito. Fu proprio Sebastiano Tusa, vent’anni fa, a dare vita alla Sovrintendenza per valorizzare i reperti sommersi. E nonostante le inclinazioni della Li Vigni fossero altre – l’arte moderna in primis – ha scelto di accettare la sfida: “Lui voleva che proseguissi il suo impegno – ha dichiarato la donna a Giacinto Pipitone del Giornale di Sicilia – E quando ho visto che quel posto era vuoto ho pensato che desideravo fare quello che lui mi chiedeva da tempo. Quando lasciò la guida della Sovrintendenza del Mare mi suggerì di provare ad andarci io, di lavorare per quello che considerava il suo gioiello”. Adesso i tempi sono maturi. Siederà sulla stessa poltrona da cui il marito trasformava le intuizioni in progetti: “Tante volte sono stato in quella stanza con lui, tante volte ci immergevamo insieme. E dopo ogni immersione facevamo tanti progetti, venivano fuori sempre idee nuove. Dialogherò con le istituzioni, con le università, con gli enti di ricerca. Lavoreremo tutti insieme perché c’è bisogno dell’aiuto di tutti”.