“Entro due giorni arriveranno tre navi quarantena a Lampedusa e i migranti vi saranno trasferiti”. Lo ha detto il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, al termine dell’incontro con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sulla crisi dei migranti. “Restano diversità di vedute con il governo, che ha proposto alcune iniziative ma slegate da un calendario, al di fuori di scadenze precise. Noi non arretriamo di un solo millimetro – ha aggiunto il presidente della Regione -, abbiamo aperto una breccia in un muro che sembrava di cemento armato. A parole c’è la volontà del governo di risolvere il problema degli hotspot”. Probabilmente entro venerdì verrà svuotato quello di contrada Imbriacola.

“Siamo consapevoli delle difficoltà che state vivendo e della necessità di studiare insieme le soluzioni più efficaci per far fronte a queste difficoltà – ha detto Conte durante il vertice di Palazzo Chigi, cui hanno partecipato il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e il responsabile dell’Economia, Andrea Gualtieri -. Ma sappiamo anche che il fenomeno è complesso da sempre – ha aggiunto il premier – e non bastano gli slogan per affrontarlo. Sono necessarie iniziative a vari livelli e interventi ben sinergici e ben coordinati”.

“Sul fronte della gestione interna, invece, tra giovedì e venerdì arriveranno due navi di grandi dimensioni e contiamo così di svuotare Lampedusa – ha detto Conte -. Siamo pronti a rafforzare la sorveglianza sanitaria dei migranti per garantire la massima sicurezza della popolazione. Lampedusa merita misure economiche di favore, con specifico riguardo a sospensione di adempimenti e versamenti, anche arretrati. La sofferenza economica, e non solo, merita una risposta forte dello Stato” ha spiegato il premier.

Al vertice era presente pure il sindaco di Lampedusa, Totò Martello. “Si è appena formato il governo tunisino e ora ci sono le premesse per intensificare i rimpatri – ha aggiunto il presidente del Consiglio -. Confidiamo di rafforzare il programma dei rimpatri utilizzando anche sistemi più flessibili, inclusi trasporti marittimi. Rafforziamo il pattugliamento delle acque internazionali, intensificando le unità navali dell’operazione Pelage, riavviata oggi per il contrasto dei traffici illeciti. Abbiamo già predisposto il rafforzamento di questa operazione, che vede il coinvolgimento della nostra Marina, Guardia costiera e Guardia di finanza. In accordo con le autorità tunisine miriamo a ottenere un effetto deterrente rispetto a eventuali nuove partenze”. “Vi è poi il livello di gestione europeo – ha aggiunto Conte -: abbiamo coinvolto la Commissione europea e i ministri Di Maio e Lamorgese sono stati in Tunisia con i Commissari europei Johansson e Várhelyi proprio per impostare soluzioni europee”, ha sottolineato.