Matteo Messina Denaro è un uomo ricercato (ma ancora libero). I ripetuti blitz di questi mesi fanno sospettare che qualcosa si stia muovendo, che il cerchio si stia stringendo… tutte quelle cose che si dicono quando un latitante fugge ma è vicino al collasso, insomma. Ma anche al Viminale, oltre che a Castelvetrano, c’è chi aspetta impaziente? Impaziente di appuntarsi una spilletta al petto e poter dire, come l’ex ministro Pisanu nel 2006 dopo la cattura di Provenzano, che “la mafia è decapitata”? Non sarebbe la prima volta.

Già nel dicembre 2014 e pochi mesi dopo, nel maggio 2015, l’allora proprietario del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, durante una manifestazione a Palermo, aveva dichiarato apertamente: “Ci avviciniamo alla cattura di Matteo Messina Denaro, come indicano le recenti operazioni di sequestro di beni al suo clan”. Operazioni che sono andate avanti nei secoli dei secoli, con arresti annessi e connessi. Ma che fin qui, a parte gli indiscussi e indiscutibili risultati di polizia, non hanno portato il boss al buio di una cella.

La storia vuole che le parole restino incise sulla roccia. Anche il ministro Roberto Maroni, nel 2010, aveva annunciato importanti novità sul fronte Denaro: “La caccia é serrata, c’è una squadra investigativa che si occupa esplicitamente di lui”. Anche in quel caso nulla di fatto. Solo terre bruciate e un cerchio che si stringe. Otto anni dopo stiamo ancora qui a raccontarcelo. La caccia al superlatitante (dopo la cattura di Provenzano) ha subito l’ennesima battuta d’arresto.

Dopo aver fatto esultare Mancino per Riina (“Fin dal mio insediamento al Viminale, cinque o sei mesi prima del 15 gennaio 1993, avevo sempre sottolineato che bisognava catturare Riina, il più pericoloso di tutti”) e Pisanu per Binnu, chi sarà il prossimo a salire sul podio del Viminale?

Tutto lascia pensare a Matteo Salvini, attuale Ministro e leader della Lega. Anche se Salvini, rispetto al personaggio carismatico che rappresenta, è apparso tiepido di fronte agli entusiasmi generati dall’ultimo blitz: “Soddisfazione e orgoglio per l’importantissima operazione antimafia in Sicilia. Mia assoluta priorità è proprio la lotta alla criminalità organizzata e il riutilizzo dei beni sequestrati e confiscati alla mafia”. Il Ministro, assorbito notte e giorno dall’emergenza sbarchi e dai clandestini, sarà capace – o semplicemente vorrà – dedicare tempo e risorse alla cattura dell’ultimo superlatitante rimasto? O si vedrà costretto a derubricare la questione a una normale operazione di polizia?