Lui tresca con il candidato sardo. Essendo un pezzo grosso di Palazzo d’Orleans dovrebbe sostenere qualcuno che sia legato corpo e anima a questa sfortunata Sicilia. Invece no. Pur di fare uno sgarbo a Gianfranco Miccichè sbandiera ai quattro venti che convoglierà i suoi voti – quali voti? – su Salvatore Cicu. Lei invece piritolleggia a Gela, dove si vota per le comunali. Miracolata da Berlusconi che l’ha portata aggratis a Montecitorio, si diverte a sputacchiare sui berlusconiani di Forza Italia e ad applaudire il candidato leghista. Bullo e bulla sono fatti così: credono che sia arrivato il momento di abbandonare il leader che tramonta e traccheggiano per arruffianarsi con i nuovi potenti, Salvini in testa. E la Sicilia? Gli avventurieri della politica generalmente pensano ad accumulare potere. Non hanno voti e non hanno consenso. Sanno solo intessere trame.