Sempre lui. Negli anni del governo Lombardo fu uno dei protagonisti di Sicilia Patrimonio Immobiliare, la società dominata da un avventuriero piemontese che riuscì a bruciare oltre cento milioni della Regione con un censimento fantasma. Dopo una immersione durata cinque anni viene ripescato da Nello Musumeci, nuovo governatore della Sicilia, e torna a piritolleggiare a Palazzo d’Orleans come vice presidente. Comincia a traccheggiare con Sicilia Digitale e a maggio vara una Finanziaria che, dopo sei mesi, non riesce ad assegnare un euro né al turismo che sprofonda né alle imprese che boccheggiano né ai teatri che rischiano di fallire. Mercoledì, quando si è presentato in conferenza stampa per giustificare il flop del click day, molti giornalisti hanno pensato che fosse lì per rassegnare le dimissioni. Ma ognuno ha la faccia che ha. La sua resiste ad ogni vergogna.