Roberto Alajmo non ci sta e replica alle parole di Orlando, affidando il suo sfogo, comunque composto, ai social network: “Pensavo di essermi guadagnato con lavoro, risultati e riservatezza l’esenzione dalla presa per il culo. Ma purtroppo no” ha detto l’ex direttore artistico del Biondo. Poi, rispondendo ai cronisti di Repubblica, ha ampliato la disamina: “Non capisco cosa intenda Orlando per città del teatro, non voglio polemizzare”. Ma ormai è troppo tardi e lo scrittore se la prende con l’Amministrazione per la gestione delle istituzioni teatrali: “Spenderei delle parole per il futuro – argomenta Alajmo – Se c’è un’urgenza è fare in modo che tutto quello che s’è fatto non si disperda da qui a un anno. Non c’è nulla messo in sicurezza, le cose sono state scritte sulla sabbia, si vedano gli ultimi eventi delle maggiori istituzioni teatrali come il Conservatorio Scarlatti e il teatro Biondo”. Anche se, ha chiosato Alajmo, “adesso preferisco essere tirato in ballo per parlare da intellettuale, non da ex direttore di teatro”.