Va riconosciuta, con franchezza, una non trascurabile dose di ottimismo della volontà da parte del segretario del Pd Nicola Zingaretti, chissà se accompagnata da un altrettanto forte ottimismo della ragione. Perché la proposta di un’organica riforma costituzionale, avanzata con una certa solennità alla presenza di tutto il gruppo dirigente del Pd, è obiettivo ambizioso, oltre che sacrosanto. Ed è un disegno che renderebbe il taglio dei parlamentari non un cedimento al populismo, ma una tappa di un percorso di riforma dell’architettura costituzionale nei compiti e nelle funzioni. Il che rivela una onesta consapevolezza del problema. E cioè che, solo con il taglio dei parlamentari, il sistema risulta squilibrato. Si sarebbe detto qualche settimana fa, è un sì che tiene dentro le ragioni del no, almeno nelle intenzioni. Continua su Huffington Post