Il reddito di cittadinanza in Sicilia non parte sotto i migliori auspici. Di fronte a 162mila percettori e potenziali lavoratori, che hanno tutte le carte in regola per valutare un’offerta di lavoro, ci sono soltanto 200 posti a disposizione. Figli di 69 differenti offerte pervenute nei Centri per l’impiego. Nessuna nel palermitano. E questo, in base alle regole del reddito minimo, vuol dire soltanto una cosa: che i palermitani potranno rifiutarsi, almeno la prima volta, di accettare un lavoro (la prima rinuncia può avvenire se il contratto offerto dista almeno 100 chilometri rispetto al proprio luogo di residenza, la seconda entro i 250, la terza mai). E potranno rimanere a spasso, continuando a percepire il sussidio. Nei 64 Centri per l’impiego dell’Isola, insomma, le aziende non si sono ancora fatte vive. Oltre ai 200 posti, ce ne sono 210 in strutture alberghiere in Austria (i siciliani possono benissimo non andare). In generale, le convocazioni per la stipula di un patto per il lavoro partiranno domani. Anche se i navigator non si presenteranno in ufficio prima della settimana successiva. Non è che questo reddito, così come è stato concepito, si ridurrà a mero assistenzialismo? Qualcuno a Di Maio lo aveva fatto presente…