Altro che bacio perugino. Le arroganze e le lordure captate dal trojan nascosto dai pubblici ministeri di Perugia nel telefonino di Luca Palamara, magistrato romano e leader della corrente di Unicost, non stupiscono più. E’ un fiume di lava e di veleni. Scivola a valle con l’irruenza dello scandalo. Brucia reputazioni che apparivano consolidate, corrode posizioni che sembravano inespugnabili, travolge carriere che si credevano proiettate in un futuro luminoso. E tra tanta devastazione, riesce persino difficile tracciare un primo inventario delle macerie… L’articolo completo su ilfoglio.it