Non è solo calcio. La presenza di Fabrizio Miccoli al “Barbera” per l’amichevole fra il Palermo di Rosario Pergolizzi e le vecchie stelle rosanero ha turbato non pochi palermitani. Fra cui Maria Falcone, sorella del magistrato fatto saltare in aria a Capaci nel ’92 assieme alla moglie e alla sua scorta. Fino ad oggi la Falcone, che è presidente dell’omonima fondazione, aveva scelto di non commentare, ma le parole d’indifferenza di Mirri l’hanno segnata: “Sono molto orgogliosa della reazione di tanti cittadini che, evidentemente, non hanno dimenticato le parole offensive che l’ex giocatore pronunciò nei confronti di Giovanni Falcone. Oggi, però – tiene a precisare – mi rattrista leggere le dichiarazioni del presidente del Palermo-calcio Mirri. Sostenere che lo sport, il pallone non c’entri nulla con certi temi è un errore, soprattutto se viene da un palermitano che dovrebbe sapere cosa la mafia e la mentalità mafiosa abbiano rappresentato e rappresentino per questa città e quanto certe scelte nella nostra terra possano essere lette come segnali”. “Mirri – prosegue la Falcone – dice che lui si occupa di pallone e che lascia i giudizi alla magistratura. Voglio ricordargli che la magistratura si è occupata di Miccoli, che è stato infatti condannato per i reati commessi. Ma oltre al profilo penale, che certamente spetta ai giudici valutare, esistono questioni come la morale che dovrebbero riguardare tutti i cittadini, imprenditori compresi”.