Da quante coste e imbarcazioni si può guardare il Mediterraneo, in quante isole e penisole ci si può sentire a casa sull’acqua, da quanti e quali luoghi si può scriverne nuotando, temendolo, amandolo, cercando il precario buen retiro per mare o per terra dove tirare fuori il computer o il quadernetto? Scrivo questo pezzo nella biblioteca di Palazzo Florio, a Favignana, una piccola stanza che da un lato affaccia sul porto, sulla tonnara, e dall’altro sul giardino, in penombra, e nonostante le finestre aperte persiste l’odore di libri che nessuno consulta più… L’articolo completo su ilfoglio.it