Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato l’ospite d’onore, ieri sera, del Vittorio Emanuele di Messina in occasione dei 70 anni della Gazzetta del Sud e i 50 anni della Fondazione Bonino Pulejo. “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – ha detto il Capo dello Stato – è una storica opportunità per rendere più moderno ed efficiente il nostro Paese. Questo impegno per i giovani e il Meridione è particolarmente importante. Con un Sud che si rilancia attraverso le nuove generazioni, l’Italia può diventare completamente e compiutamente più moderna”.

A dare il benvenuto al presidente, “a nome di tutti i siciliani e dei messinesi in particolare per la sua prima visita ufficiale nella città dello Stretto”, è stato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Il governatore, assieme al commissario straordinario del Comune di Messina Leonardo Santoro, al presidente della Fondazione Bonino Pulejo Pasquale Morgante e al presidente del Vittorio Emanuele Orazio Miloro, ha accompagnato il presidente Mattarella e la figlia Laura nella visita alle mostre allestite all’interno del Teatro, tra cui “La comunicazione e le sue forme nell’arte”, curata dal Museo regionale di Messina (MuMe) e promossa dall’assessorato regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana: un itinerario suggestivo attraverso ottanta reperti appositamente selezionati.

Mattarella ha ricevuto il premio internazionale “Uberto Bonino e Maria Sofia Pulejo”. “È motivo di prestigio ricevere questo premio. Ho avuto la possibilità di conoscere Uberto Bonino e di incontrarlo e, anche per questo motivo, questa manifestazione mi è particolarmente cara e significativa. Pensavo di ricevere il premio a Messina da ex presidente della Repubblica, da senatore a vita e non più da presidente della Repubblica. Ma questa veste mi consente di sottolineare in maniera significativa l’importanza della ricorrenza che oggi celebriamo”, ha esordito.

Mattarella ha invitato pure a “riflettere sull’importanza dell’informazione e della sua indipendenza. Lo abbiamo constatato in ogni circostanza in cui gli avvenimenti pongono delle sfide alla coscienza del Paese, del mondo, a ciascuno di noi. Lo abbiamo visto con la pandemia, di fronte a tentativi di propalazione di notizie false, di scenari complottistici, di teorie anti-scientifiche”, ha dichiarato. “Il sistema informativo del nostro Paese ha svolto un’importante funzione per sorreggere la buona conoscenza. Se non fosse stato per la comunità scientifica, che in tutto il mondo e al di sopra dei confini in breve tempo ci ha consegnato strumenti di contrasto efficaci alla pandemia, noi oggi non potremmo essere qui. L’ondata di contagi ancora presente non avrebbe avuto gli effetti limitati che ormai ha. Gli effetti sull’economia e sulle relazioni interne del nostro Paese sarebbero stati devastanti. È stato prezioso, in questo ambito, il ruolo degli organi dell’informazione”.