“Accoglienza per tutti”, “Stranieri non lasciateci soli con i fascisti”, “Ruspe su Salvini” e “Mai con Salvini l’Italia non si Lega”. Ma soprattutto: “Non sei razzista, sei stronzo”. La battaglia dello slogan in piazza San Giovanni a Roma. La manifestazione di ieri contro il decreto Salvini e, di riflesso, contro le politiche del leader della Lega, ha portato in piazza la frase coniata da Gianfranco Micciché, presidente dell’Assemblea regionale siciliana, all’indomani del mancato sbarco della nave Diciotti al porto di Catania. Miccichè non le mandò a dire. Attaccò Salvini da cima a fondo, definendolo “uno stronzo”. Chiedendo a Forza Italia di divincolarsi da un “abbraccio mortale”. In quel luogo e a quel punto del governo giallo-verde, che si scagliava su poveri disperati provenienti dal mare, Micciché ha cominciato la sua battaglia contro la barbarie leghista, contro la deriva populista che altrove, non solo in Sicilia ma soprattutto in Italia, ha raccolto consenso. La capacità comunicativa di Micciché, la rudezza di certe parole e la chiarezza di certi concetti, hanno avuto un riflesso pure nelle piazze romane, dove immigrati, centri sociali, movimenti e associazioni (più il sindaco di Riace) si sono ritrovati per manifestare contro il Ministro della Malavita. Per usare la definizione di Saviano, che fu anche di Salvemini.