Mentre Gianfranco Miccichè ha deciso di non muoversi da Palermo per inseguire le sirene populiste della Lega, l’altro grande simbolo del centrodestra siciliano, Nello Musumeci, ha partecipato alla manifestazione di Piazza San Giovanni, a Roma. Tornando così fra le braccia del Capitano, ed ex Ministro dell’Interno, con cui i rapporti erano diventati gelidi all’indomani dell’operazione “Ora Sicilia” all’Ars. Musumeci, con grande enfasi, è intervenuto sui temi del momento, specificando che il centrodestra è condannato all’unità e a riprendersi il governo del Paese. “La Sicilia c’è perché c’è l’Italia oggi, il Nord e il Sud, perché c’è un popolo stanco di subire ingiustizie – ha esordito il presidente della Regione – Questa piazza è la sintesi dell’Italia che lavora e produce. Io da qui voglio dire grazie alla piccola comunità di Lampedusa, lasciata sola ad accogliere i morti e i vivi da un’Europa cinica. Un fenomeno scemato dopo che il ministero dell’Interno aveva trovato la strada giusta senza chiedere aiuto e dover scomodare la Chiesa cattolica”. “La mia regione – ha proseguito Musumeci – è di nuovo un campo profughi, con l’Europa che si gira dall’altra parte”.

“Siamo condannati a governare l’Italia – ha poi specificato il governatore, toccando il tema delle alleanze – come stiamo governando la Sicilia. Il centrodestra è condannato a stare unito, a fare dell’alleanza un valore. La nostra coalizione vince solo se unita, lo dimostra la storia. Per chi ci crede l’unità è un valore, per chi non ci crede è un dovere, un obbligo perché non possiamo lasciare l’Italia alla sinistra. Facciamo appello al popolo italiano che è maggioranza anche morale. Il destino ci chiama”.