“È inconcepibile e irriguardoso che, per l’ennesima volta, l’Anas dimostri di non avere rispetto per la pazienza dei siciliani”. L’esordio è niente rispetto a quello che arriva dopo. Nello Musumeci, per l’ennesima volta, si scaglia su Anas, che gestisce la A19 Palermo-Catania e, in generale, 400 chilometri d’autostrade siciliane. Il governatore si è risentito per il caos che l’altro ieri, lungo una bretella di collegamento con l’A19 (in un tratto su cui i mezzi pesanti non possono circolare), è stato generato dall’incidente di un tir. Traffico bloccato e sette chilometri di coda. Il mezzo è stato spostato dal manto stradale, ma sarebbe più opportuno parlare di trazzera, allo scadere delle ventiquattr’ore. Gli autotrasportatori hanno trascorso la notte all’addiaccio. Scene di un’altra epoca.

“Le nostre autostrade – ha detto il presidente della Regione – continuano a cadere a pezzi nella impotenza di chi dovrebbe assicurarne la piena efficienza. Ho grande rispetto per i vertici siciliani dell’azienda di Stato, ma a Roma debbono capire che nell’Isola siamo stanchi della politica del “rappezzo”, un modus operandi che non ha né capo né coda, che denuncia una totale mancanza di strategia e che vive soltanto di soluzioni tampone, rivelatesi spesso inadeguate e rischiose”.

Il 20 dicembre il tratto autostradale fra Resuttano e Ponte Cinque Archi, sulla Palermo-Catania, è stato interdetto ai mezzi superiori a 3,5 tonnellate per un viadotto a rischio crollo. Da quel momento i mezzi pesanti sono costretti ad allungare il tragitto e circolare su trazzere penose, che – come si evince da una foto postata dallo stesso Musumeci – rendono difficile anche l’intervento dei mezzi di soccorso. “Voglio escludere la mala fede ma, proprio per questo, non posso che ribadire, ancora una volta, l’assoluta inadeguatezza dell’Anas ad affrontare e risolvere problemi infrastrutturali provocati da almeno quarant’anni di mancata manutenzione. È arrivato il momento che questa lunga stagione di colpevole incuria si chiuda per sempre e che, con urgenza, comincino ad arrivare quelle risposte che lo Stato deve alla Sicilia”.

La prima risposta è arrivata nei mesi scorsi, con la decisione di affidare il progetto per la realizzazione della Ragusa-Catania proprio all’Anas. Il governo ha sfilato il progetto ai privati (la Sarc del gruppo Bonsignore), indicando l’Anac come soggetto attuatore. Musumeci, però, sarà nominato commissario per la realizzazione dell’opera. Saranno scintille?

LA REPLICA DELL’ANAS

“Per quanto riguarda l’incidente, va precisato che non si è verificato lungo il percorso alternativo indicato da Anas per i mezzi pesanti eccedenti le 3,5 tonnellate in direzione Palermo-Catania che, in base all’Ordinanza Anas n. 247 del 27/12/19, prevede l’uscita allo svincolo di Tremonzelli e, dopo avere percorso le strade statali 120 e 117, il rientro in autostrada allo svincolo di Mulinello” ma “su un tratto di strada provinciale (…) circostanza che sembra non essere nota al presidente della Regione. Lungo tali strade provinciali Anas, è bene ribadirlo, non ha alcuna competenza; nonostante ciò, nello spirito di fattiva e leale collaborazione tra istituzioni, su richiesta delle amministrazioni locali ha comunque provveduto ad avviare interventi urgenti di messa in sicurezza del piano viabile, attualmente in corso di esecuzione. Quanto alle critiche del Presidente Musumeci sulla gestione delle autostrade siciliane che “continuano a cadere a pezzi nell’impotenza di chi dovrebbe assicurarne la piena efficienza”, è opportuno ricordare ai siciliani che le autostrade siciliane in gestione diretta di Anas sono la Tangenziale di Catania, l’autostrada Catania-Siracusa, l’A19 “Palermo-Catania”, l’autostrada A29 “Palermo-Mazara del Vallo” e le sue diramazioni per Trapani e per gli aeroporti di Birgi e Punta Raisi”. Invece, prosegue la nota, “le autostrade A18 “Messina-Catania”, A20 “Messina-Palermo” e “Siracusa – Gela”, quest’ultima da anni in esercizio soltanto fino a Rosolini, sono invece di competenza del Consorzio Autostrade Siciliane, Ente Pubblico regionale alle dirette dipendenze di Musumeci. Infine, Anas nega con fermezza di perseguire una politica “del rappezzo”.

E qui l’Anas scende nei dettagli degli interventi: “La Direzione Operation nazionale e la Direzione regionale siciliana di Anas hanno predisposto fin dal 2017 un piano di manutenzione straordinaria dell’A19 articolato e completo che prevede investimenti pari a 850 milioni di euro lungo tutta l’arteria, in parte già eseguiti, e più in generale, un piano di manutenzione programmata di tutta la rete stradale siciliana per il quale sono previsti 1,1 miliardi di euro, dei quali circa 180 milioni in interventi già attivi e 600 milioni per interventi di prossima attivazione”.