La parte più interessante dell’audizione di Vania Contrafatto in commissione antimafia, è quella relativa al capitolo Lumia. Ossia alla presenza ripetuta del senatore a Palazzo d’Orleans, che avrebbe fatto ritardare numerose riunioni di giunte. Molti assessori si vedevano costretti a un paio d’ore di anticamera. A chi chiedeva informazioni su Crocetta – ha spiegato la Contrafatto – veniva risposto che il governatore era impegnato con Lumia nella stanza attigua a quella del presidente. Segno che l’ex senatore del Pd avesse un peso importante nelle scelte di Crocetta e nelle politiche del suo governo. Su questo particolare si è soffermata anche un membro della commissione, la grillina Roberta Schillaci: “Quanto abbiamo appreso dalla viva voce della già assessore regionale all’energia Vania Contrafatto, conferma quello che da forza politica d’opposizione abbiamo denunciato per anni a proposito del governo Crocetta. I processi decisionali del governo erano dettati da una sorta di regia esterna. I nomi piazzati da Crocetta come suoi assessori in giunta, erano in realtà degli specchietti per le allodole”. “Dalle parole dell’ex assessore – spiega la Schillaci – abbiamo avuto l’ennesima prova che il governatore voleva mediaticamente impersonare la legalità, alternando alla guida dei suoi assessorati nomi autorevoli, nei fatti li esautorava da scelte che avrebbero inciso positivamente nella vita dei siciliani. Quanto ha detto oggi Contrafatto è emblematico di un sistema che evidentemente rispondeva ad interessi terzi rispetto a quelli dei cittadini. La sensazione di una Regione Siciliana eterodiretta – conclude la deputata del M5s – è disarmante”.