“Noi siamo un movimento regionale collegato nel centrodestra, siamo una forza politica con 9.400 iscritti e 140 mila voti. Sappiamo bene cosa siamo. Ci federeremo all’interno di un soggetto nazionale perché è giusto che anche il nostro movimento abbia una parte attiva nelle scelte per l’Europa e l’Italia. A decidere sarà la base”. Lo ha detto Nello Musumeci durante l’appuntamento di Diventerà Bellissima, promosso dal gruppo all’Ars, che si è tenuto oggi all’hotel Costa Verde di Cefalù. Il governatore ha parlato anche della proposta della Lega: “Abbiamo raccolto con grande interesse all’appello lanciato da Salvini, ma ancora non abbiamo deciso con chi federarci. Nelle prossime settimane capiremo con chi, magari altre forze del centrodestra come Forza Italia o Fratelli d’Italia si faranno avanti. Siamo carne, siamo pesce, siamo un movimento molto legato al territorio, però, è giusto che alle europee e alle politiche ci sia ancora libertà di voto. E’ giusto che ognuno si assuma le proprie responsabilità”.

La proposta giunta da Pontida nei giorni scorsi, da Salvini in persona, è un’occasione ghiotta che in tanti non vorrebbero sprecare. Eppure, all’interno del partito, c’è qualcuno che non vede di buon occhio l’abbraccio con la Lega. Anche in virtù del fatto che il Carroccio ha prospettato la medesima soluzione a tutti i movimenti sicilianisti e indipendentisti, come l’ex Mpa di Lombardo e l’Unione dei Siciliani di Armao. Musumeci vorrebbe qualche garanzia ulteriore sulla propria ricandidatura a palazzo d’Orleans, una situazione su cui la Lega, a due anni e mezzo dal voto, preferisce non esprimersi. Come rivelato nei giorni scorsi a Buttanissima dal capogruppo Aricò, “la proposta della Lega verrà valutata con estrema attenzione. Prima sarà la classe dirigente a decidere, poi toccherà alla base”.

L’incontro di Cefalù, all’Hotel Costa Verde, è stato soltanto un primo appuntamento per gettare le basi dell’accordo, che evidentemente richiede una gestazione più lunga. Anche se gli uomini del Carroccio, da Candiani a Minardo, hanno riferito che bisogna fare in fretta e chiudere i potenziali accordi già alla vigilia delle prossime Amministrative. Proprio la scelta dei candidati per le Amministrative, però, hanno fatto emergere qualche dissapore (specie a Milazzo) e Candiani ha subito esternato a Musumeci il proprio malcontento. Bisogna accorciare le distanze.

Musumeci ha parlato anche dei burocrati: “Loro lo stipendio ce l’hanno sicuro, direttamente sul conto corrente. Col Covid o senza Covid ce l’hanno accreditato. La burocrazia, non solo quella regionale, non ha capito che questo è un momento in cui bisogna alzare il sedere dalla sedia. Nessuno può tirarsi indietro, nessuno può fare finta di non avere vinto o non aver capito”. Di più: “Se ne prendi uno e pensi di accompagnarlo alla porta – prosegue il governatore – ti trovi i sindacati pronti a difenderlo. Sindacati verso i quali abbiamo tutti rispetto, se la funzione fosse quella originaria, di difendere i diritti del lavoratore e non i diritti dei grattapancia a tradimento”.