Onorevole Prestigiacomo, soddisfatta della svolta di Forza Italia, con una maggiore autonomia dalla Lega e la annunciata candidatura di Berlusconi alle Europee?

“E’ essenziale che il presidente Berlusconi torni nell’agone elettorale. La sua presenza ha un valore enorme, ha la capacità di riaggregare il popolo moderato che è perplesso dall’esperienza del governo Cinque Stelle-Lega. Forza Italia ha sempre avuto punti di riferimento culturali chiari: il liberalismo politico, l’apertura verso i diritti civili, l’attenzione alla dottrina sociale della Chiesa, la tolleranza verso le idee diverse, l’accoglienza degli immigrati entro una cornice di regole chiare e umane. E’ importante che questi valori tornino al centro del nostro agire politico”.

Si erano persi?

“Certamente no, ma negli ultimi mesi sovente sono stati coperti dalla grancassa mediatica grillina e leghista che con le sue sparate quotidiane, con la spregiudicatezza di comportamenti e opinioni, con l’aggressività dei comportamenti ha finito per monopolizzare la narrazione della politica italiana. Oggi finalmente si parla dell’identità politica di Forza Italia, delle sue differenze dall’alleato leghista e dall’antagonista grillino”.

Non si è trattato di una crisi di leadership?

“Sicuramente tutti i partiti, ed anche la Lega naturalmente, sono stati avvantaggiati dal fatto che Silvio Berlusconi era stato messo fuori gioco dalla magistratura e dal Senato con decisioni politicamente inaccettabili. Capi popolo come Salvini e Di Maio, istrioni come Grillo, hanno avuto campo libero. Certo, mi preoccupa il fatto che nonostante errori clamorosi e quotidiane dimostrazioni di dilettantismo il governo sia ancora in sella.Ma con il ritorno in campo del Cavaliere, la competizione torna fra pari. Vedremo alle Europee quali sono i veri rapporti di forza”.

Anche in Sicilia, pur essendo il primo partito della coalizione che ha vinto le Regionali , Forza Italia appare in ombra rispetto al protagonismo di Musumeci…

“Ultimamente in Sicilia i presidenti sembra siano soggetti da una sorta di sindrome dell’uomo solo al comando. A volte sembra quasi che siano infastiditi dai partiti che hanno contribuito alla loro elezione, che siano come i parenti impresentabili che non si vogliono invitare ai matrimoni, ma di cui si sono accettati senza problemi i regali. Noi abbiamo sostenuto con passione e fiducia Nello Musumeci, convinti che fosse, come è stata, la scelta vincente dopo gli anni devastanti del crocettismo. Tuttavia credo che sia necessaria una seria valutazione di quanto fatto finora e un confronto senza infingimenti su quanto fare in futuro. Per il bene della Sicilia intendo”.

Non teme che l’ondata sovranista, anti-migranti che tanti consensi sta convogliando sulla Lega possa erodere anche in Sicilia la vostra base elettorale?

“Guardi, in Sicilia come nel resto di Italia Lega e Cinque Stelle si contendono quella fetta, purtroppo ampia, di opinione pubblica che ragiona in termini di odio e di paura. Alle Regionali e anche alle Politiche credo che i grillini abbiano fatto il pieno di hater e di elettori che hanno paura dello straniero e del diverso, oltre ad un buon numero di fannulloni che aspettano il reddito di cittadinanza per continuare a non lavorare. I nostri elettori sono persone disposte a spaccarsi la schiena a lavorare ogni giorno, sono quelli che accolgono gli immigrati da anni ed anni senza mai un atto di razzismo ma solo con immensa umanità. Questi sono gli elettori che dobbiamo riconquistare creando lavoro, sviluppo, speranza per un futuro in Sicilia per i giovani. Io credo che i siciliani siano intelligenti, possono sbagliare a votare una volta. La seconda ci penseranno. Ma noi dobbiamo rendere visibili, identificabili, efficaci le nostre proposte. Questo forse ci è mancato ultimamente. Dobbiamo fare meglio, dobbiamo fare di più. Abbiamo una grande responsabilità verso la Sicilia e verso tutto il Paese”.