L’ultima foto pubblicata su Facebook dall’assessore Gaetano Armao è l’imbocco di un tunnel, lungo la strada che lo avrebbe riportato da Pergusa, dove si era tenuta la giunta-fiume di domenica, a Palermo, dove gli assessori si rivedranno oggi per venire a capo di un Bilancio impossibile. Un tunnel, come quello in cui si è cacciato l’assessore all’Economia in questi giorni. Scanditi da un paio di episodi chiave: la scoperta di 319 milioni di “residui attivi”, che nessuno aveva individuato con gli ultimi riaccertamenti, che hanno provocato il rinvio dell’udienza di parifica della Corte dei Conti sul rendiconto 2019 e la furia di Musumeci; e il nuovo macigno anticipato da ‘La Sicilia’, che parla di un ulteriore disavanzo da 120 milioni che i magistrati contabili avrebbero individuato nel medesimo rendiconto, al netto dei residui di cui sopra. I conti, ancora una volta, rivelano delle anomalie che la Corte dei Conti potrebbe segnalare, costringendo Palazzo d’Orleans a ridiscutere con Roma i termini della spalmatura di questo deficit ulteriore.

Ma andiamo per gradi. Domenica la giunta si è riunita a Pergusa per mettere a punto i dettagli della Legge di Bilancio 2021(dove bisognerà tener conto anche del risparmio di 40 milioni imposto dall’accordo Stato-Regione per la prima annualità). E per iniziare a definire la prossima Finanziaria, che avrà sul groppone circa 300 milioni di mancate entrate a causa della pandemia. Su questo secondo strumento finanziario la discussione si è arenata. La proposta dell’assessore all’Economia di ritagliare fino al 15-20% da determinati capitoli di spesa, infatti, ha mandato su tutte le furie alcuni assessori, che già vivono di vacche magre. Come riportato dal Giornale di Sicilia, infatti, le perdite più onerose riguardano l’assessorato al Turismo di Manlio Messina, seguito a ruota da Famiglia (Scavone) e Istruzione (Lagalla). L’obiettivo è presentare un nuovo piano entro oggi, quando la giunta si riunirà di nuovo (ieri la seduta è stata rinviata) per sciogliere i nodi. Sia il Bilancio che la Finanziaria dovrebbero essere approvati giovedì, per essere trasmessi all’Ars martedì prossimo.

Ma soldi ce ne sono pochissimi. Tanto che si sta facendo largo un’altra ipotesi: legare alcuni capitoli di spesa ai fondi europei, come avvenuto lo scorso anno con la Finanziaria di guerra. Un’esperienza tragica, dal momento che le procedure si sono rivelate assai farraginose e tantissime misure sono tuttora inattuate. C’è, infine, un ulteriore ostacolo: secondo l’articolo 1 (comma 787) della legge 178/2000 è vietata l’approvazione di un nuovo Bilancio senza aver prima ottenuto la parifica sul rendiconto precedente. “Questo significa che non si potrà liberare l’avanzo necessario anche per la spesa per investimenti”, ha aggiunto il deputato regionale dei Cinque Stelle, Luigi Sunseri. Prima di procedere con l’approvazione all’Ars, in termini di legge, occorrerà attendere la parifica. Ma è vero pure che il governo Musumeci non può prorogare l’esercizio provvisorio oltre il 28 febbraio, pena la revoca dell’accordo Stato-Regione (e addio spalmatura decennale). Sembra davvero un tunnel senza via d’uscita. Il famoso tunnel di Armao.