Dopo essersi occupata di politica e di sprechi, “Non è l’arena”, la trasmissione domenicale di La 7, condotta da Massimo Giletti, è tornata in Sicilia per affrontare il caso di Serafina Strano, la dottoressa che un paio d’anni fa, durante un turno in guardia medica a Trecastagni, fu aggredita e abusata da un uomo che adesso si trova in carcere. Alla Strano, di recente, è stato negato un indennizzo da parte di una compagnia assicurativa (Allianz) con la seguente motivazione: “In relazione al sinistro le comunichiamo che non possiamo effettuare alcun pagamento perché il diritto all’indennizzo risulta prescritto. In ogni caso, gli stati d’ansia e/o le sindromi soggettive non sono valutabili in polizza infortuni”. La puntata, con un Giletti sopra le righe, ha mirato dritto all’obiettivo: le responsabilità dell’Ufficio legale dell’Asp di Catania, che non avrebbe provveduto in tempo utile a depositare i dati presso l’assicuratore, facendo così scadere i termini utili per il risarcimento. La dottoressa Strano, che nel frattempo è stata ricollocata presso la stessa Asp, anche se in modo temporaneo, non può togliersi di dosso un profondo senso d’ingiustizia: “La battaglia legale è stata una catarsi, un modo per liberarmi da questo peso. Ma io tutt’oggi ho rabbia e vivo quotidianamente un profondo senso di ingiustizia”. La delusione della Strano investe anche la politica: “L’unica azione di questi due anni è stato un decreto legge che il Senato ha approvato all’unanimità, ma in cui non si fa alcun riferimento all’espressione ‘violenza sessuale’. Le statistiche ci dicono che la maggior parte delle aggressioni avvengono nei confronti delle donne. Si tratta di una legge strombazzata”.