Diavolo di un Salvini. Aveva dietro la sua porta un esercito di pellegrini, tutti desiderosi di offrirgli il proprio ex voto nella speranza di ottenere in cambio un posticino sul carro del vincitore. C’era il molto reverendissimo Nello Musumeci, presidente della Regione in cerca di una maggioranza, che si offriva addirittura come terza gamba della Lega in Sicilia. E c’era pure quella coppia di avventurieri, due scorie del peggiore berlusconismo, che volevano tentare il colpo grosso della riconferma sotto le ali del Carroccio. Ma quel diavolo di Salvini ha beffato tutti. Ha messo da parte anche i suoi nonni garibaldini – Attaguile, Gelarda, Pagano – e per lo sbarco nell’isola ha preferito affidarsi a un giovane di 41 anni: Nino Minardo, erede di una dinastia di moderati che da tempo sa bene come maneggiare la politica. Nino, domani a Palermo.