L’intervista rilasciata da Totò Cuffaro non è piaciuta a Cateno De Luca, che giudica “falsa” la ricostruzione sui contatti fra i due per imbastire un’alleanza a Messina. Così, dopo aver mostrato un frammento dell’intervento di Cuffaro a Samarcanda nel ’91, la celebre trasmissione di Santoro che ospitava (fra gli altri) il giudice Falcone, De Luca è passato al contrattacco: “E’ stato un mio amico d’infanzia a propormi di incontrare Cuffaro. La proposta era di collegare la loro lista a Federico Basile. Ma io non avevo alcuna intenzione di fare accordi con la coordinatrice cittadina della Dc, ossia la cognata di Francantonio Genovese. Così ho chiamato Cuffaro davanti ai miei interlocutori, era il 21 aprile scorso, e gli ho detto che non se ne faceva nulla”. Poi l’attacco: “Al di là delle vicende giudiziarie, Cuffaro mi fa schifo come personaggio politico. L’ho contrastato quando ero all’Assemblea regionale siciliana. Il famoso spogliarello risale al periodo del suo governo: avevano avviato l’operazione di latrocinio degli immobili, che ci è costato un buco di un miliardo. Ieri è tornato a Messina per cercare di mascariarmi, ma io non ho mai avuto paura della cupola politico-mafiosa. Non ti consento, Totò, di venire a Messina e modificare la storia. Politicamente sei un grande imbroglione e non te non voglio avere a che fare. Ma può, uno uscito dalle patrie galere, tentare di condizionare ancora il nostro futuro? Se siamo ridotti in queste condizioni è per la presenza di gente come Cuffaro. Ma non ti vergogni ancora a fare il santarello in giro?” .