Ursula von der Leyen ormai lavora per costruirsi l’immagine della leader europea più oltranzista contro Vladimir Putin. Ma evidentemente per ora ci riesce solo sui media e forse solo parzialmente. Perché oggi, dopo che la presidente della Commissione Europea ha annunciato alla plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo il sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca, che include anche un embargo graduale sulle importazioni di petrolio russo, gli ambasciatori dei 27 Stati membri lo hanno vivisezionato, ritrovandosi in una riunione che si prevedeva più ‘liscia’ e che invece inciampa nei veti non solo di Ungheria e Slovacchia, ma anche nelle eccezioni sollevate da Repubblica Ceca e Bulgaria. Continua sull’Huffington Post